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Non sono gli Esercizi che fanno migliorare un giocatore, sono i Giocatori che fanno migliorare un Esercizio. RL

lunedì 14 giugno 2010

Conosciamo meglio l'Ascoli
03.12.2009 09:58 di Rosario Ligato   articolo letto 114 volte
© foto di Federico De Luca
Signore e signori buongiorno, nel nostro cammino verso le posizioni che contano, sabato prossimo ci sarà la difficile tappa di Ascoli. Andremo al "De duca" consapevoli di affrontare una squadra nel suo momento peggiore della stagione, una squadra che non vince dal 18 settembre corrente anno.

La premessa è: se si pensa di aver già vinto, torneremo a casa con 3 gol sul groppone, tenendo presente che andremo ad Ascoli con 4 giocatori squalificati del calibro di Cascione, Lanzaro, Volpi e Cacia, con i primi 2 che avevano trovato un intesa nella retroguardia amaranto.

Per dare continuità ad i nostri risultati, bisognerà andare ad Ascoli, consapevoli di disputare una battaglia calcistica, troveremo un avversario che venderà cara la pelle. Il presidente Benigni non vuole assolutamente pensare ad un ritorno in prima divisione e dopo l'ennesima sconfitta ha sollevato dall'incarico di allenatore il signor Pane, chiamando a guidare i marchigiani una vecchia conoscenza del popolo amaranto, alias Bepi Pillon, ex allenatore della Reggina nella scorsa stagione.

L'ultimo precedente tra Ascoli e Reggina risale al 29 aprile 2007, gli amaranto si imposero per 3 a 2 centrando una vittoria importantissima ai fini della salvezza. Sabato prossimo dovremo imitare, in molti sensi, quella straordinaria partita, dove la voglia di raggiungere un obiettivo importante ha fatto la differenza.

I marchigiani arrivano a questa partita col morale sotto i tacchi, in classifica sono terz'ultimi a 15 punti, hanno vinto solo 3 volte, pareggiando 6 e perdendo 7. Valutando il cammino dei bianconeri, possiamo notare che sono andati in gol in 14 partite su 16, mettendo a segno 19 gol totali di cui 13 realizzati da Bernacci e Antenucci, una coppia d'attacco di tutto rispetto. La difesa invece è l'anello debole della squadra, perforata ben 28 volte, solo la Salernitana ha fatto peggio con 29.

Il modulo caro ha Pillon è il 4 4 2 classico, sistema di gioco che predilige esterni veloci e pressing alto. La rosa a sua disposizione è sicuramente di qualità, i vari Bernacci, Micolucci, Frezzolini, Amoroso, Sommese, Di donato, Giallombardo e Silvestri, sono sicuramente dei buoni giocatori per la categoria. Pillon, col tempo, potrà risollevare questa squadra facendo conoscere le sue idee e i suoi meccanismi di gioco ai giocatori a disposizione.

Contro la Reggina, la probabile formazione marchigiana sarà: in porta giocherà FREZZOLINI, un portiere discreto ma niente di eccezionale; la difesa, vista la squalifica di MICOLUCCI, conterà sui seguenti elementi, da destra verso sinistra: GAZZOLA, ex Catania, un terzino che sa difendere molto bene, i centrali saranno: SILVESTRI e il finlandese PORTIN, ottimi marcatori ma lenti, a sinistra verrà schierato GIALLOMBARDO, elemento di qualità della difesa ascolana, la spinta sulla fascia è la sua qualità migliore.

A centrocampo Pillon punterà sulla velocità di SOMMESE sulla destra, giocatore esperto ma che non riesce più ad incidere come una volta; i 2 mediani saranno: l'ex Bologna AMOROSO, un bel centrocampista di quantità e qualità, e probabilmente il rientrante Di DONATO che vincerà il ballottaggio con il giovane ex Juventus LUCI. Due mediani esperti ma che in fase di costruzione lasciano a desiderare. A sinistra giocherà Luigi GIORGI, elemento molto alto, abile negli inserimenti.

L'attacco è sicuramente il reparto migliore dei marchigiani, come abbiamo detto prima, ANTENUCCI e BERNACCI hanno realizzato 13 dei 19 gol totali, sono 2 elementi che si completano a meraviglia, il primo è molto veloce, il secondo è alto e molto forte sulle palle alte. In panchina siederà un certo LUPOLI, giocatore che ha indossato la maglia dell'Arsenal, jolly d'attacco che Pillon intende giocarsi nella ripresa.

Come potete osservare, l'Ascoli è una formazione che và affrontata con il massimo rispetto, ha nelle sue file elementi in grado di stendere chiunque, certo, l'organizzazione di gioco è carente, e il cambio di allenatore, per dare i suoi frutti, necessita di tempo. La Reggina deve approfittare di questo clima di cambiamento che si respira in quel di Ascoli, i 4 squalificati non possono e non devono essere un alibi, la rosa amaranto dispone di riserve in grado di sostituire al meglio i titolari. Buona partita a tutti.

Probabile formazione (4-4-2). FREZZOLINI, GAZZOLA, PORTIN, SILVESTRI, GIALLOMBARDO; SOMMESE, DI DONATO, AMOROSO, GIORGI; ANTENUCCI, BERNACCI. ALL: BEPI PILLON.
Conosciamo meglio l'Albinoleffe
08.01.2010 23:53 di Rosario Ligato   articolo letto 117 volte
Gentili lettori, gentilissime lettrici buonasera.
La partita tra Albinoleffe e Reggina che si disputerà sabato 9 gennaio in quel di Bergamo, è valevole per il 21° turno del campionato di serie B. Si va a Bergamo con poche certezze, con una classifica che non sorride agli amaranto, con molti giocatori in procinto di andare via, col morale sotto i tacchi e con un manipolo di giovani di belle speranze.

L'Unione Calcio AlbinoLeffe è una società calcistica di Albino e Leffe, paesi in provincia di Bergamo posti nella Valle Seriana. Attualmente milita in Serie B. La sua fondazione risale al 1998, quando venne decisa la fusione in un unico sodalizio delle società Albinese e Leffe. La sede degli incontri interni in principio era lo Stadio Carlo Martinelli di Leffe; con la promozione in Serie B la squadra disputa le partite casalinghe presso lo Stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo, condividendo l'impianto con la squadra del capoluogo (l'Atalanta). Il presidente è Gianfranco Andreoletti.
L'albinoleffe, dopo lo strepitoso campionato della scorsa stagione, partecipa a questo torneo di serie B con l'obiettivo dichiarato di raggiungere la salvezza puntando sui giovani. L'allenatore prende il nome di Emiliano Mondonico, vecchia volpe del calcio italiano, ha allenato moltissime squadre, tra le quali: Torino, Atalanta, Napoli, Fiorentina. E' un allenatore d'esperienza e adatta il modulo ai calciatori a disposizione. Ama giocare spesso col 4 4 2 anche se non disdegna il 3 5 2.

I biancazzurri hanno gli stessi punti della Reggina, vale a dire 23, hanno vinto in totale 5 partite, pareggiando 8 e perdendone 7. Il rendimento casalingo non è dei migliori, solo 2 vittorie, mentre 4 sono stati i pareggi e 4 le sconfitte. 25 sono stati i gol segnati e 30 quelli subiti. Un ruolino, per certi aspetti identico a quello degli amaranto, se non fosse che, quest'ultimi, hanno obiettivi diversi.

Il tecnico di Rivolta D'adda, per la partita contro la Reggina, ha convocato 19 giocatori: Portieri: Offredi, Pelizzoli; difensori: Bergamelli, Garlini, Luoni, Piccinni, Sala, Serafini; centrocampisti: Cia, Cristiano, Foglio, Hetemaj, Passoni, Poloni, Previtali; attaccanti: Cellini, Cisse, Ruopolo, Torri.

La rosa dei biancazzurri è formata principalmente da giovani. Cellini e Ruopolo invece, sono 2 attaccanti di spessore, hanno realizzato finora, 7 gol il primo e 3 il secondo. Il portiere è una vecchia conoscenza del calcio reggino, prende il nome di Ivan Pellizzoli, buon portiere per la serie B. Infortunato Perico, la difesa è imperniata sul sempreverde Luigi Sala che fa da chioccia ai giovani Bergamelli, Luoni, Serafini, mentre a centrocampo giostrano i vari: Cristiano, Passoni, Foglio, Previtali e il finlandese Hetemaj.

L'albinoleffe è una squadra abordabilissima, ma con la Reggina di questi tempi, niente è scontato. I biancazzurri non hanno un grande gioco di squadra, giocano di rimessa e  si affidano ai suoi 2 uomini migliori, vale a dire Cellini e Ruopolo. I biancazzurri inoltre, cercano di sfruttare i calci piazzati, molti dei gol segnati infatti, sono stati realizzati proprio con questa tattica.

PROBABILE FORMAZIONE
ALBINOLEFFE (4-4-2):Pelizzoli; Garlini, Sala, Bergamelli, Luoni; Foglio, Previtali, Hetemaj, Cristiano; Cellini, Ruopolo. All. Mondonico.
Conosciamo meglio il Sassuolo
07.12.2009 13:17 di Rosario Ligato   articolo letto 162 volte
Emiliano Salvetti, giocatore simbolo del Sassuolo
Emiliano Salvetti, giocatore simbolo del Sassuolo
Gentilissimi lettori di tuttoreggina.com buongiorno. Galvanizzati dalla vittoria sul campo di Ascoli, ci tuffiamo tutti insieme nell'imminente incontro che si disputerà domani alle ore 15 allo stadio "Granillo" di Reggio Calabria nonchè la città dei Bronzi di Riace e dal chilometro più bello d'Italia.

Reggina - Sassuolo è il recupero della 14° giornata che si è disputata il 15 novembre e che è stata rinviata per gli impegni dei loro calciatori con le rispettive nazionali. Sarà una partita di fondamentale importanza per la Reggina che, con una vittoria, si porterebbe a 22 punti in classifica. Una Reggina che giocherà di nuovo tra le mura amiche nel prossimo turno di campionato che si diputerà lunedì 14 dicembre alle ore 20:45 contro la Triestina di Mario Somma.

Sicuramente, la vittoria al "Del Duca" ha portato un pò di ottimismo in tutto l'ambiente amaranto, ma non possiamo vivere sugli allori, le insidie sono dietro l'angolo e l'ostacolo numero uno in questo momento si chiama Sassuolo. Quest'ultima, è un avversaria davvero temibile, staziona a 25 punti, conquistati con 6 vittorie e 7 pareggi, le sconfitte sono state solo 3: in casa contro Piacenza e Grosseto, mentre in trasferta i neroverdi hanno perso solo una volta, 3 -1 a Brescia il 22 settembre di quest'anno.

L'allenatore degli emiliani prende il nome di Stefano Pioli, un tecnico molto competente e che, in passato, è stato cercato anche da Lillo Foti per guidare la Reggina. Pioli ha allenato molte squadre, tra cui: Salernitana, Modena, Parma, Grosseto e Piacenza, da quest'anno siede sulla panchina dell' US Sassuolo. Una società da ammirare, presieduta ottimamente da Carlo Rossi che, insieme al ds Carlo Rossi, hanno creato una squadra che, ormai da qualche anno, sta dando tante soddifazioni ai suoi tifosi. Non dimentichiamoci che la città di Sassuolo non è di certo una metropoli con i suoi 42 mila abitanti, una città che dista solo 17 km da Modena.

L'US Sassuolo è una squadra che si affaccia alla serie cadetta solo da 2 anni, nella sua storia si contano 16 partecipazioni in serie C e tanti campionati dilettanti. L'allenatore dei sassolesi è un tecnico moderno, in linea con i tempi. Nella sua carriera ha cambiato molti moduli di gioco, dal 3 4 1 2 di Grosseto, al 4 3 1 2 di Piacenza, passando per il 4 2 3 1 di Parma. Quest'anno, sta facendo giocare la sua squadra con un 4 3 3 molto dinamico, la rosa a sua disposizione è sicuramente di qualità con buone individualità, su tutti: Zampagna (che però è infortunato), Noselli, l'eterno Salvetti, il regista Magnanelli e i difensori Polenghi e Minelli.

Contro la Reggina saranno assenti per infortunio Donazzan, Rea e Zampagna, mentre hanno recuperato dai rispettivi infortuni sia Martinetti che Filkor. Il tecnico Pioli, dopo la bella vittoria di sabato scorso, riproporrà la stessa formazione che ha battuto il Padova al "Braglia". A difendere la porta dagli assalti della Reggina ci sarà BRESSAN, portiere ex Arezzo, battuto 16 volte quest'anno. In difesa scenderanno in campo: l'ex leccese POLENGHI a ricoprire il ruolo di terzino destro, un giocatore universale, abile nel gioco aereo; i due centrali difensivi saranno: il giovane svizzero ROSSINI che da qualche partita ha scalzato il più esperto PICCIONI, l'altro centrale sarà l'ex Triestina MINELLI, un ottimo difensore che vanta 10 presenze in serie A; a sinistra giocherà il giovane BIANCO, un esterno che ha esordito in serie B la scorsa stagione nell'Empoli.

La mediana è il reparto più forte della compagine sassolese, ne fanno parte giocatori del calibro di SALVETTI, elemento di qualità e spessore, fortissimo negli inserimenti, abile con i piedi, grande visione di gioco. Davanti alla difesa si piazzerà MAGNANELLI, un ottimo regista, punto fermo della squadra di Pioli. Il cacciatore di palloni sarà l'ex Piacenza RICCIO, elemento dall'esperienza indiscussa che cercherà di alzare un muro davanti alla difesa dei neroverdi. L'altro stantuffo di centrocampo, alias FUSANI, partirà dalla panchina.

In avanti, assente Zampagna, tutto il peso dell'attacco sarà retto da NOSELLI, bomber di razza, autore di 6 gol in queste prime 16 partite disputate, ai lati dell'ariete di Udine ci saranno: MASUCCI a destra che vincerà il ballottaggio con Quadrini, il primo è un giocatore discreto, autore di 3 gol stagionali, ma che, sicuramente, non copre il vuoto lasciato in avanti da Zampagna. L'esterno sinistro del tridente d'attacco di Pioli sarà GORZEGNO, un terzino dirottato in avanti per garantire maggiore copertura sulla fascia sinistra, giocherà a supporto del giovane Bianco e di Salvetti.

Partiranno dalla panchina elementi di valore come l'attaccante MARTINETTI, in gol già 4 volte quest'anno, e l'ex Treviso QUADRINI che sarà in ballottaggio fino alla fine con Masucci per una maglia da titolare. Come potete notare, il Sassuolo è una bella squadra, molto compatta e con una difesa di ferro, solo il Brescia è riuscito nell'impresa di vincere contro un Sassuolo edizione trasferta. Un avversario da prendere con le molle. Buona partita a tutti.

Probabile formazione (4-3-3) Bressan; Polenghi, Rossini, Minelli, Bianco; Riccio, Magnanelli, Salvetti; Masucci, Noselli, Gorzegno. All: PIOLI.  L'Arbitro dell'incontro è il signor GERVASONI
Conosciamo meglio il Modena
03.10.2009 10:11 di Redazione .   articolo letto 173 volte
Il prossimo avversario:il Modena

Sara’ una partita delicatissima quella che la squadra Amaranto disputera’ sabato pomeriggio al “BRAGLIA” affrontando il Modena,gli Emiliani infatti avranno il coltello tra i denti,la squadra di Mister Apolloni fino ad adesso ha avuto risultati altalenanti,naviga a 7 punti in classifica,frutto di 4 sconfitte (una delle quali in casa contro l’Ascoli e 3 in trasferta,in ordine, Padova,Grosseto e Ancona),1 pareggio tra le mura amiche contro il Lecce,e 2 vittorie,(una in trasferta a Salerno e l’altra in casa contro l’Empoli).

Apolloni recupera gli attaccanti Catellani e Bruno e il centrocampista Troiano,mentre e’ costretto a rinunciare ancora una volta al fantasista Pinardi e al centrale difensivo Perna che deve scontare ancora 2 delle 3 giornate inflitte dal giudice sportivo con la prova tv in occasione della partita contro l’Empoli,out anche il centrocampista ex Bari Raffaele Bianco.

Nonostante i 7 punti in graduatoria,la compagine del presidente Sgarbi dispone di ottime individualita’,i vari Giampa’,Colucci,Luisi,Tamburini,Bruno,Troiano,fanno da chioccia a giovani di assoluto valore come Catellani,Rickler,Gozzi,Napoli,Girardi,Ricchi,il direttore sportivo Fausto Pari ha costruito una squadra che dara’ molte soddisfazioni ai tifosi Modenesi,un mix di giovani e giocatori esperti.

Apolloni ha ereditato una squadra ultima in classifica dopo l’esonero di Zoratto del 26 gennaio 2009,e ha compiuto un autentico miracolo calcistico,raggiungendo la salvezza all’ultima giornata di campionato contro la Triestina,l’ex calciatore del Parma e’ stato bravo a ricompattare l’ambiente e costruendo pian piano uno schema di gioco solido e producente,sfruttando le individualita’ di calciatori come Bruno,Pinardi e Biabiany,il modulo caro ad Apolloni e’ il 3 4 1 2, costruito per dare superiorata’ in mezzo al campo con il fantasista Pinardi abile a saltare l’uomo creando superiorita’ numerica nella trequarti avversaria,in fase difensiva il modulo diventa un 5 3 2,infatti i 2 esterni si abbassano fino alla linea dei difensori,non sara’ facile per gli uomini di Walter Alfredo Novellino scardinare la rocciosa difesa Emiliana,i 3 difensori centrali infatti sono dei veri e propri colossi,basti pensare che Ricker e’ alto 1.96,mentre Gozzi e Diagouraga 1.88 cm.

Vista la forzata assenza di Pinardi,Apolloni mettera’ un centrocampista in piu’,l’indiziato a scendere in campo dal 1° minuto sarebbe Leonardo Colucci,accasatosi a Modena poche settimane fa,il tecnico di Frascati cerchera’ di chiudere tutti gli spazi agli Amaranto,cercando di colpire in contropiede con il giovane Catellani e il bomber di razza Bruno,l’undici di Novellino dal canto suo deve stare molto attento sui calci di punizione e corner contro ,veri punti deboli di questa Reggina di inizio stagione,infatti il Modena di spone di calciatori dotati fisicamente e molto abili nel gioco aereo.

La probabile formazione del Modena sara’ la seguente: ( 3 5 2 ) Narciso;Rickler,Gozzi,Diagouraga;Giampa’,Luisi,Colucci,Troiano,Tamburini;Catellani,Bruno

Buona partita a tutti 
(a cura di Rosario Ligato)
Conosciamo meglio il Gallipoli
19.12.2009 00:53 di Rosario Ligato   articolo letto 133 volte
Ciro Ginestra, l'uomo più pericoloso del Gallipoli
Ciro Ginestra, l'uomo più pericoloso del Gallipoli
Simpaticissimi lettori di tuttoreggina.com buonasera.
Dopo la bella vittoria di sabato scorso contro la Triestina, si va a Gallipoli con la voglia di ottenere un risultato positivo e per dare continuità ai risultati. La Reggina, quest'anno, non ha avuto un rendimento costante, ha attraversato momenti difficili alternando vittorie e sconfitte, specie lontano dai propri tifosi.
 
Il clima in casa amaranto non è dei migliori. A Gallipoli non ci saranno i vari Buscè, Volpi, Cassano, Brienza, Valdez, oltre a Costa che è ancora squalificato. Esclusioni importanti, molti di questi lasceranno Reggio Calabria. Del resto, la società ha deciso di puntare sui giovani, su calciatori che hanno stimoli e motivazioni per fare bene. Purtroppo, nel calcio, gli errori di valutazione ci stanno, ma evidentemente il progetto iniziale è fallito.
 
Allo stadio “Via del Mare” di Lecce, dove il Gallipoli disputa le partite casalinghe, il tecnico della Reggina Ivo Iaconi, dovrebbe mandare in campo la stessa formazione che ha battuto la Triestina. Dovrebbe partire dalla panchina il rientrante Barillà, con Morosini e Carmona a formare la cerniera di centrocampo. Tridente d'attacco con Missiroli, Bonazzoli e Pagano, mentre, a difendere la porta di Marino, ci saranno Capelli, Cascione e capitan Lanzaro, aiutati nella fase difensiva da Rizzato sulla sinistra e Adejo a destra.

Proviamo ora a conoscere meglio il nostro avversario di turno, alias il Gallipoli, città conosciuta più per le attività turistiche (visto il suo bellissimo territorio che si affaccia sul mar Ionio e che ogni anno attrae migliaia di turisti soprattutto nella stagione estiva) che per le manifestazioni calcistiche, non dimentichiamo che Gallipoli è una città di 21 mila abitanti e che pochi anni fa partecipava ai campionati dilettantistici.
 
Il Gallipoli Calcio nella sua storia ha sempre militato nei campionati regionali fino alla stagione 1973/74 quando partecipa per la prima volta in un campionato di Serie D. La nuova avventura dura soltanto un anno, in quanto a fine campionato retrocede nuovamente nelle serie minori, i pugliesi però, non demordono riconquistando la serie appena lasciata appena un anno dopo, il 23 maggio 1974.
 
Dopo 4 campionati in D il Gallipoli, nella stagione 77/78, giunge alla vittoria del campionato ottenendo la prima promozione in C della sua storia. La prima annata tra i professionisti si chiude con una salvezza al cardiopalma, ma la gioia per questa insperata salvezza presto farà posto alla grande delusione in seguito alla mancata iscrizione al campionato di C2 1979/80 a causa di inadempienze finanziare: si riparte dunque dalla Prima Categoria. Il Gallipoli non riuscirà negli anni seguenti a raggiungere campionati nazionali, e nella stagione 98/99 la società giallorossa viene radiata dal campionato in seguito al rifiuto di scendere in campo in tre partite.
 
Dopo la radiazione, ci pensa Antonio Vallebona a costituire nel 1999 la nuova società, riportando in due anni la squadra in Eccellenza. Nel 2002 arriva la svolta, in quanto l'imprenditore petrolifero Vincenzo Barba rileva l’intera società, con l’ambizione di riportare la formazione giallorossa nel calcio che conta. La sua prima stagione si conclude con un discreto sesto posto, ma per la stagione 2003/2004 il patron prepara una corazzata guidata dal tecnico Antonio Toma che stravince il campionato, riottenendo la serie D dopo 25 anni.
 
Anche per la stagione seguente, il 2004/05, il presidente Barba non bada a spese fornendo al tecnico Giugno, una vera e propria corazzata, che annovera tra le sue fila l'attaccante Ignacio Castillo, considerato il più forte di tutta la serie D, affiancandolo a Riccardo Innocenti (insieme faranno 45 gol). Come nelle previsioni, il Gallipoli conduce il campionato interamente in vetta, ottenendo la matematica promozione in C2 il 1° maggio.

Un famoso proverbio dice “non c’è due senza tre ed il patron Barba non intende smentirlo. Infatti, ingaggia come allenatore Gaetano Autieri, puntella l’organico con calciatori esperti di categoria riconfermando anche Castillo, nonostante le tante richieste ricevute. Anche in questa stagione, il Gallipoli conduce il campionato saldamente in testa, ottenendo la terza promozione in tre anni. A dimostrare la qualità dell’organico, i pugliesi, oltre alla promozione in C1, conquistano anche la Coppa Italia di Serie C, battendo nella doppia finale la Sanremese.
 
Nel primo anno di C1, il presidente Barba riconferma in panchina mister Autieri, ma rinuncia a molti calciatori protagonisti della splendida annata 2005/2006, vedi Castillo, Raimondi e Innocenti. La stagione si rivela molto difficile per il Gallipoli, che non riuscirà mai ad entrare in zona playoff, alla quale si aggiunge anche la crisi di risultati che è perdurata da gennaio 2007 fino alla fine del campionato. Il Gallipoli chiude al decimo posto.
 
Per la stagione 2007-2008 Barba opera un'autentica rivoluzione, in panchina sceglie Dario Bonetti, riconfermando soltanto 8 giocatori della rosa passata. Il Gallipoli disputa una grande prima parte di stagione, posizionandosi in piena zona play-off, ma l’allontanamento del mister, alla 26° giornata, per incomprensioni con l’ambiente infligge alla rosa un duro colpo. Infatti, con l’arrivo di Patania, la squadra impatta in un incredibile crollo sia fisico che mentale, totalizzando in 6 partite un solo punto, concludendo il campionato al nono posto.
 
La voglia di riscatto porta Barba ad operare una rivoluzione in società per la stagione 2008/2009: al posto del ds Pagni e Patania vengono chiamati Gino Dimitri, ex responsabile dell'area tecnica del settore giovanile del Lecce, e il “principe” Giuseppe Giannini. La squadra, che combina giovani promettenti ed elementi esperti della categoria e di fiducia del tecnico, punta decisamente alla promozione in Serie B.
 
In campionato il Gallipoli mantiene un rendimento costante. La formazione ionica può contare su un organico molto valido, che ha in Ciro Ginestra e Francesco Di Gennaro due prolifici attaccanti, cui si aggiungono il regista David Mounard, i centrocampisti centrali Gennaro Esposito e Giuseppe Russo e una difesa di spessore, guidata dal portiere Generoso Rossi.

Il Gallipoli si insedia solitario in vetta alla classifica sin dalle prime giornate, con 16 punti dopo sole 6 partite. È il periodo tra dicembre e gennaio che consolida il Gallipoli tra le pretendenti alla promozione in Serie B. La squadra giallorossa in casa ha un rendimento molto positivo, ma rispetto alla stagione precedente decisivo è anche il rendimento in trasferta.
La gioia definitiva per i tifosi gallipolini arriva il 17 maggio 2009, quando i giallorossi, davanti a 7.000 spettatori , battono tra le mura amiche 3-2 la Real Marcianise. Per i salentini si tratta così del primo approdo in Serie B nella loro storia: così facendo il Gallipoli è la quarta salentina, dopo il Lecce, il Taranto e il Brindisi, ad accedere alla serie cadetta.

Dopo la fantastica promozione però, il presidente Barba chiede l'aiuto a imprenditori della zona per essere affiancato nella società, consapevole che la serie B è un campionato molto oneroso. Minaccia di lasciare la squadra, facendo vivere, ai tifosi gallipolini, un estate al cardiopalma. Il 9 agosto il Gallipoli, nella partita della seconda fase di Coppa Italia contro il Lumezzane, giocata fuori casa, manda in campo la squadra primavera e subisce una netta sconfitta per 6-0.

L'11 agosto il presidente decide di lasciare l'incarico e ufficializza la cessione al gruppo di D'Odorico. A meno di dieci giorni dalla prima partita di campionato , il Gallipoli riparte, con D'Odorico presidente e Vittorio Fioretti come responsabile del calciomercato. Viene riconfermato Giannini nel ruolo di allenatore e la susseguente partenza in ritiro dei 3 giocatori in rosa più 5 elementi delle giovanili. Nella settimana che segue sono perfezionate molte operazioni di calciomercato, allo scopo di allestire la rosa per l'imminente inizio del campionato di Serie B.

Nella stagione in corso, la squadra di Giannini staziona a quota 22 punti, insieme alla Reggina, in casa la squadra ionica ha vinto soltanto 2 volte, pareggiando 3 e perdendo 3, mentre in trasferta, le vittorie sono state 3, con 4 pareggi e 3 sconfitte. In casa, i giallorossi segnano poco, solo 4 le reti messe a segno finora, dato molto importante che evidenza la difficoltà dei gallipolini di andare in rete.

L'allenatore dei giallorossi prende il nome di Giuseppe Giannini, ottimi trascorsi da calciatore. Ha allenato: Foggia, Sambenedettese, i rumeni del Arges Pites, Massese, Giannini non ha un sistema di gioco standard, ma adatta il modulo ai calciatori a disposizione. La rosa del Gallipoli non è eccelsa, i giocatori di maggiore qualità sono: gli attaccanti Ginestra e Di Gennaro, il fantasista Mounard, i centrocampisti Mancini e Pederzoli, i difensori Abbate (squalificato) e Pallante. Tra le file dei giallorossi fanno parte ottimi giovani di valore come l'attaccante Di Carmine, i difensori Sosa e Tagliani. Non sembrano avere la forma di un tempo i vari: Grandoni, Daino, Scaglia e D'aversa, anche se sono elementi che hanno tanta esperienza sui campi di gioco.

Contro la Reggina, mister Giannini dovrebbe mandare in campo la seguente formazione: (4-3-3) SCIARRONE, SOSA, GRANDONI, PALLANTE, SCAGLIA; MANCINI, PEDERZOLI, D'AVERSA; MOUNARD, GINESTRA, DI GENNARO.
Una serena buonanotte e buona partita a tutti.
Conosciamo meglio il Cesena
14.01.2010 22:24 di Rosario Ligato   articolo letto 112 volte
Carissimi amici buonasera. Sabato 16 gennaio alle ore 15.30, allo stadio "Granillo" di Reggio Calabria, si disputerà la gara tra Reggina e Cesena, valida per la 22a giornata, prima di ritorno, del campionato di Serie B TIM 2009 - 2010. Nell'incontro di andata, giocato al "Dino Manuzzi" di Cesena, si impose la Reggina per una rete a zero, gol siglato allo scadere dal giovane amaranto Viola.

Una vittoria, quella degli amaranto, che sembrava voler essere l'inizio di una lunga cavalcata verso la serie A. Il Cesena, invece, si presentava a questo campionato con un ruolo ben definito, quello della "Matricola terribile. Col girone di andata alle spalle, i ruoli si sono invertiti, il Cesena si trova nei quartieri alti della classifica: 3° con 35 punti, conquistati con 9 vittorie e 8 pareggi, la sconfitta è pervenuta 4 volte.

Dei 35 punti sul groppone, solo 11 sono stati conquistati lontano dal "Manuzzi, con 2 vittorie e 3 pareggi. La formazione emiliana dispone della migliore difesa del torneo con solo 12 gol subiti, un vero e proprio bunker, mentre, i gol realizzati sono 28, di questi, solo 5 segnati in trasferta. Sicuramente la compagine bianconera rende meglio tra le mura amiche.

Il presidente di questa squadra, fondata nel 1940 dal conte Alberto Rognoni che ebbe l'idea di creare una società di football con i colori dello stemma cittadino, prende il nome di Igor Campedelli. Quest'ultimo, 2 anni fa affidò la squadra ad un tecnico emergente, alias Pierpaolo Bisoli che vinse il campionato di prima divisione e venne riconfermato sulla panchina emiliana nell'attuale campionato di serie B.

Bisoli è stato un discreto centrocampista di serie A e B, ha militato in diverse società, tra cui: Pistoiese, Cagliari, Brescia, Perugia, Empoli. Dalla stagione 03/04 ha intrapreso la carriera di allenatore partendo dai dilettanti della Porretana. Poi Fiorentina come vice Zoff, Prato per 2 stagioni e dall'agosto del 2008 siede sulla panchina dei bianconeri. Una breve e veloce scalata che lo sta portando fino alla massima serie. Il suo Cesena, infatti, si trova al terzo posto, e il sogno della doppia promozione potrebbe diventare realtà.

La rosa dei bianconeri può contare in più di 30 elementi, quasi tutti utilizzati. Il Cesena è una squadra che gioca a memoria, è una formazione compatta, impenetrabile( i 12 gol subiti in 21 partite ne sono la dimostrazione), grintosa e sbarazzina. Il dinamismo e la corsa sono le 2 qualità che spiccano maggiormente nella compagine bianconera.

Mister Bisoli può contare su alcune individualità importanti, tra le quali: il portiere Antonioli, ex Bologna, Milan, Roma, Sampdoria, tra i migliori estremi difensori della categoria, una sicurezza, un muro di cemento armato. La difesa è il fiore all'occhiello della formazione di Bisoli, si distinguono i 2 centrali Volta e l'ex Lauro. Buoni difensori sono anche Petras e Biasi.

A centrocampo, l'elemento migliore del Cesena prende il nome di Matias Schelotto, nazionale under 21,molto richiesto in serie A. La mediana bianconera dispone di elementi di qualità come Giuseppe Colucci (infortunato) e il sempreverde Piangerelli. Ottimi "segugi" di centrocampo sono: Segarelli, De Feudis e il mancino Parolo, quest'ultimo, giocatore con un ottimo tiro dalla distanza e abile negli inserimenti.

In attacco, Bisoli può contare sull'esperienza di Bucchi, sulla velocità di Do Prado e sull'imprevedibilità di Giaccherini, Malounga, invece, è infortunato. Delle 28 reti realizzate finora, 6 prendono la firma di Do Prado, 5 sono state segnate da Schelotto e 4 da Giaccherini.

Contro la Reggina il tecnico emiliano Bisoli ha convocato i seguenti calciatori: PORTIERI Antonioli, Tardioli; DIFENSORI Biasi, Fonte, Lauro, Petras, Volta; CENTROCAMPISTI Ambrogetti, De Feudis, Giunchi, Parolo, Pedrelli, Rosseti, Schelotto, Segarelli; ATTACCANTI Bucchi, Do Prado, Espinal, Giaccherini, Tattini. Non sono disponibili gli infortunati Chiavarini, Cusaro, Righini, Matute, Djuric, Bonura, Franceschini, Piangerelli, Ceccarelli, Colucci, Malonga e Castiglia (infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio sinistro).

Probabile formazione ( 4-3-2-1) Antonioli, Schelotto, Volta, Lauro, Biasi; Segarelli, De Feudis, Parolo; Do Prado, Giaccherini; Bucchi. All. Bisoli

L'arbitro della gara tra Reggina e Cesena sarà il signor Gianluca Rocchi di Firenze. Buona partita a tutti.
Conosciamo meglio il" Toro"
22.10.2009 00:36 di Rosario Ligato   articolo letto 69 volte
17 punti in classifica, frutto di 5 vittorie, (in casa con Empoli e Albinoleffe, in trasferta con Grosseto, Salernitana e Ascoli), 2 pareggi, ( a Frosinone e in casa con l'Ancona) e 3 sconfitte, (a Brescia, in casa con Padova e Modena).
16 gol fatti e 8 subiti, la squadra del presidente Cairo è una corazzata, formazione favorita per stravincere il campionato di serie B.

Blasone indiscusso, il Torino vanta ben 8 scudetti di cui 1 revocato, 5 coppe Italia .
La storia del Torino calcio è molto lunga, tante vittorie e successi, l'apice fu raggiunto negli anni quaranta: un momento d'oro, era l'epoca del GRANDE TORINO , formazione fortissima, capace di vincere ben 5 scudetti consecutivi. Tutti i tifosi granata ricordano ancora oggi quella formazione vincente: Bacigalupo; Ballarin, Maroso; Grezar, Rigamonti, Castigliano; Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola.
Il 4 maggio del 1949, l'aereo che trasportava l'intera squadra, di ritorno da una amichevole giocata a Lisbona, a causa di una fitta nebbia e di un guasto all'altimetro, andò ad infrangersi contro il muraglione posteriore della Basilica di Superga, morì l'intera squadra.

Dopo quel terribile incidente, il Torino ebbe anni davvero difficili, la tragedia di Superga segnò tutto il popolo granata, la ripresa fu lenta e piena di insidie.
Dopo anni di anonimato il Toro rivinse lo scudetto nella stagione 75/76.
Poi tanta B e A senza mai lasciare il segno.

Dopo la retrocessione in serie B della passata stagione, il Torino si tuffa in questo campionato con la convinzione di poter dettare legge in tutti i campi, la rosa a disposizione del tecnico Stefano Colantuono è di assoluta qualità, spiccano alcune individualità come Rolando Bianchi e David Di michele.

Il pubblico granata è uno dei più calorosi di tutto l'ambiente calcistico, un tifo sempre molto appassionante, 12° uomo in campo.

Tatticamente il Torino si dispone con un 4 3 1 2 , le alternative per Colantuono sono infinite anche se contro la Reggina mancheranno sicuramente i vari Coppola, Zanetti e Gasbarroni, mentre Berlingheri, Vailatti e Rivalta sono in forte dubbio.
Imbarazzo della scelta dunque per Colantuono, in difesa ballottaggio tra Zoboli, Loria, Pratali e Ogbonna che si contenderanno 2 maglie, sicuri di giocare invece gli esterni di difesa: Colombo e Rubin, nella mediana ci sarà spazio per Loviso in cabina di regia, supportato a destra dall'ex Diana e a sinistra dall'austriaco Saumel, dietro le punte sarà ballottaggio tra l'argentino Gorobsov e l'ex di turno Leon, in avanti ci saranno i confermatissimi Di Michele e Bianchi, con Vantaggiato pronto a subentrare nella ripresa.

Il Torino è una squadra di qualità, non sarà facile uscire indenni dall'Olimpico, i granata hanno un gioco avvolgente, senza punti di riferimento, molto forti nel gioco aereo.
La squadra di Colantuono non vince in casa dal 12 settembre, Torino-Albinoleffe 2 a 1, ma è un dato che non ha molta rilevanza viste le notevoli qualità tecniche a disposizione.
Venerdì sera Novellino si giocherà la panchina proprio contro la sua ex squadra, un pensiero mi sorge spontaneo: il presidente Cairo infliggerà il suo terzo esonero a WAN in 2 anni?
Buona partita a tutti
Un pensiero speciale per: "uno di noi"
27.12.2009 16:36 di Rosario Ligato   articolo letto 288 volte
In occasione delle festività natalizie, le nostre case si trasformano in ambienti di festa, di unione, di aggregazione, di concordia. Le famiglie tornano ad essere numerose, complete dei suoi effettivi, infatti, da ogni parte del mondo, si torna al paese per festeggiare la nascita del Signor, aspettando l'inizio del nuovo anno, sperando sempre sia migliore dell'anno che se ne va.

Le case si riempiono di colori, di presepi che ci vogliono far ricordare la nascita del Bambinello Gesù in quel di Betlemme, di alberi di Natale che vogliono essere il simbolo della vita. Case accoglienti, riscaldate da un fuoco sempre acceso di un camino, un fuocherello che, oltre a riscaldare un ambiente freddo per le rigide temperature di questo periodo, vuole riscaldare il cuore di tutte le persone: di tutte le razze, di tutte le mentalità e abitudini.

In questo periodo si sa, si mangia tanto, troppo, di tutto. Il celebre-attore, cabarettista calabro-piemontese Franco Neri, racconta che, nella sua casa di Soverato, il pranzo inizia alle 8 di mattina e finisce a mezzanotte del giorno dopo, beh, anche nelle nostre case si assiste ad un fenomeno simile, ad una tradizione radicata nel tempo che rende, la Calabria, famosa in tutto il mondo, del resto, i vari: petrali, stomatico, crespelle, panettoni, torroni, “frittuli e curcuci”, fanno gola a tutti.

Il periodo delle festività natalizie è anche il periodo dei regali, Babbo Natale in questi giorni sta girando in tutto il mondo per riuscire a consegnare un regalino anche a quei bambini che vivono in posti disagiati del terzo mondo: è Natale anche per loro. Noi, non possiamo fare molto per questi bambini, ma questa è una buona occasione per regalare un pensiero speciale a tutti coloro che vivono nella povertà, nella sofferenza e nella malattia.

In termini sportivi e su questo sito, vogliamo regalare un articolo ad un giocatore che, negli anni si è distinto per: grinta, attaccamento alla maglia, carattere, capacità di combattere in momenti delicati del campionato, un giocatore che non si è mai nascosto quando le cose andavano male, un calciatore che ha sempre avuto il coraggio di assumersi le proprie responsabilità.

Gentili lettrici, gentili lettori, stiamo parlando del "Cinghiale": alias Maurizio Lanzaro che dal 27 maggio del 2007 è cittadino onorario della città di Reggio Calabria. Il nostro Maurizio è un ragazzo molto umile, dal 2005 indossa con grande amore e gioia la maglia della Reggina. Originario di Avellino, dove viene al mondo il 14 marzo dell'anno dei mondiali di Spagna che hanno visto la nostra nazionale trionfare per la 3a volta.

Si avvicina sin da piccolo al mondo del calcio giocando nella squadra del paese. Viene acquistato dalla Roma e portato nella città capitolina dove compie tutta la trafila. Il giovane Maurizio promette bene e viene fatto esordire in serie A a soli 16 anni, in occasione di Piacenza Roma del 9 maggio del 1999. Nel 2001 viene mandato in prestito al Verona in serie A dove colleziona 4 presenze. Poi Palermo, Cosenza, Empoli, Salernitana, prima di approdare in quel di Reggio Calabria, città della squadra dove milita attualmente.

In questi 4 anni e mezzo di Reggina, Lanzaro ha sempre dato tutto nel rettangolo di gioco, ha disputato ben 114 partite di serie A, e sempre con la massima predisposizione al sacrificio. Le sue migliori stagioni sono state dal 2006 al 2008 sotto la guida di uno stratega che prende il nome di Walter Mazzarri.

Il "cinghiale" è un difensore massiccio, abile in marcatura, molto forte di testa. Nella Reggina, Maurizio ha ricoperto tutti i ruoli della difesa, da terzino destro, a centrale puro, anche se, si esprime al meglio giocando come centrale destro in una difesa a tre. Senza dubbio, la sua qualità migliore è la forza fisica.

Quest'anno, nonostante la retrocessione in serie B, Lanzaro ha sposato la causa amaranto, ribadendo più volte la sua volontà di rimanere in riva allo stretto, dichiarazioni che gli fanno onore. I tifosi lo adorano per la sua grinta, per la sua combattività. Nonostante una tecnica individuale di base limitata che non gli permette di fare delle giocate alla Maicon, il nostro Maurizio è sempre in campo, compensando con le caratteristiche sopra menzionate. Da qualche mese indossa l'importante fascia di capitano.

Il nuovo anno è ormai alle porte e il campionato ricomincia. Auguriamo a Lanzaro di rimanere ancora tanti anni in riva allo stretto, in mezzo a quei tifosi che lo amano tanto, per condividere con loro tanti momenti di gioia e di felicità. Dalla redazione di tuttoreggina.com vogliamo fare a Lanzaro i nostri più sinceri auguri di buone feste e felice anno nuovo.
Si prosegue verso un'unica direzione: Rifondazione
27.12.2009 05:27 di Rosario Ligato   articolo letto 440 volte
Il capitano della Reggina, Maurizio Lanzaro
Il capitano della Reggina, Maurizio Lanzaro
Gentilissimi lettori buongiorno.

La linea tracciata dalla società è chiara, a gennaio sarà rivoluzione. Il presidente Foti appare più carico che mai, le voci che lo davano per finito, annientato, stanco, distrutto dalle ultime vicende, pronto a vendere la società, sono solo parole collocabili in un film di fantascienza. Lillo Foti a scanso di equivoci: è stato, lo è, e sarà il presidente della Reggina ancora per molto tempo.

Fin dall'inizio di questa stagione, i rapporti con l'ex ds Martino non apparivano idilliaci, non sappiamo di certo quale sia stata la scintilla che ha provocato questa scissione. Un legame nato tanto tempo fa, unito come una coppia di sposi fresca di matrimonio, un binomio inscindibile che ha portato tanti successi e trionfi, mosse di mercato esemplari.

Col tempo, però, questo rapporto si è man mano deteriorato, concluso con l'esonero del ds dopo l'allontanamento di Novellino. Sicuramente le scelte di mercato fatte da Martino negli ultimi periodi non sono state sempre avallate dal presidente, ma a volte si sa, un rapporto è destinato a finire a prescindere da tutto, e i divorzi sono all'ordine del giorno, le cause possono essere molteplici, alcune volte futili.

Il presidente Foti, intervistato più volte in queste settimana, appare determinato e pronto ad invertire la rotta. Ha promesso ai suoi tifosi che la squadra sarà rivoluzionata notevolmente, affermando che la formazione titolare potrebbe essere cambiata per 5/6 undicesimi.

Alla base di quanto visto fin qui, possiamo immaginare che la lista dei sicuri partenti sarà lunga, dovrebbero lasciare la città "del sole": il portiere Cassano, in rotta con i tifosi e con se stesso, visto il basso rendimento avuto dopo 19 giornate di campionato; i difensori Santos e Valdez, in notevole difficoltà in questa categoria; i centrocampistiVolpi e Buscè, collezionisti di contratti "belli pesanti" più che calciatori in grado di fare la differenza; gli attaccanti Brienza e Cacia, il primo, in netta crisi psicologica dopo il rigore sbagliato con l'Udinese, il secondo, molto sopravvalutato, giocatore che, dopo l'infortunio alla gamba patito in quel di Firenze, non si è più ripreso.

Si punterà dunque, su quei calciatori che hanno e avranno mille motivazioni per far bene, ci vengono in mente i vari: Missiroli, Barillà, Bonazzoli, Pagano, Carmona, Morosini, Lanzaro, Costa, Adejo, Rizzato, Cascione, i fratelli Viola. In sede di campagna acquisti, di nomi, se ne sono fatti tanti, alla luce di questa pesante scrematura dell'organico il presidente Foti si concentrerà prima di tutto sul portiere, si parla di un ritorno di Puggioni, oppure di Squizzi o Avramov.

La difesa è stata l'anello debole della compagine dello stretto, Lillo Foti dovrà intervenire portando a Reggio Calabria almeno 2 difensori di categoria, che voci di corridoio indicano in: Talamonti, Pellegrino e Peluso dell'Atalanta, società in ottimi rapporti con la Reggina. Sulla mediana gli amaranto necessitano di un centrale di qualità, potrebbe essere Fabio Caserta, giocatore nativo di Melito Porto Salvo, calciatore che, secondo noi, sarebbe l'ideale per innalzare il livello di qualità di un centrocampo che annovera calciatori con caratteristiche prettamente difensive.

Crediamo che il tecnico amaranto Ivo Iaconi, punterà ancora sul 3 4 3, e alla luce della probabile partenza di Buscè, il presidente Foti dovrà rimediare da qualche parte un esterno di destra di tutto rispetto (Madonna?) ,si parla di uno scambio con il Livorno che porterebbe Buscè in Toscana e Marchini in Calabria.

Lillo Foti dovrà concludere la sua opera acquistando le bocche di fuoco che dovranno garantire alla Reggina un certo numero di gol. Sono, infatti, almeno 2 gli attaccanti che dovrebbero sbarcare in riva allo stretto, (Calaiò?) per formare un reparto che comprenderà anche i riconfermati Bonazzoli e Pagano.

Non ci resta che attendere fino al 2 gennaio, giorno in cui si apriranno le danze del calciomercato, dove, la nostra Reggina, sarà sicuramente protagonista. Una Reggina col botto. Buon capodanno a tutti

Reggina Double-Face
19.12.2009 20:49 di Rosario Ligato   articolo letto 402 volte
© foto di Federico De Luca
Epilogo amaro in quel di Gallipoli. La Reggina, dopo un primo tempo discreto e dove era passata pure in vantaggio, crolla nella ripresa sotto i colpi di un modesto Gallipoli. Si torna a casa dunque con le ossa rotte, un vecchio detto calabrese recitava: " cu culu ruttu e senza cirasi".

Su questo sito, abbiamo sempre difeso la squadra. Nonostante i risultati altalenanti degli amaranto, abbiamo sempre esortato la gente ad avere un pò di pazienza, consapevoli delle difficoltà di una squadra costruita per vincere, sottovalutando non poco un campionato durissimo come la serie B.

Gallipoli era una tappa fondamentale per dare continuità ai risultati, per dare al gruppo la consapevolezza di essere forte, per dare manforte alle belle parole spese da noi tutti dopo la partita di 7 giorni fa. Prontamente però, veniamo smentiti, e tutte le certezze costruite finora vengono annientate da una prestazione vergognosa di tutti gli elementi che compongono la squadra amaranto. Oggi, non salviamo nessuno, da Marino, all'ultimo panchinaro.

E' la doppia faccia della Reggina, dobbiamo accettare questa realtà che vede questa compagine passare da: buone prestazioni che illudono tutto il popolo amaranto, facendogli pensare che i play off sono un obiettivo raggiungibile, a prestazioni come oggi che ti verrebbe la voglia di spegnere il televisore o cambiare canale.

Di chi le colpe di questa annata vissuta nell'anticamera del fallimento? Di tutti, nessuno escluso, dal presidente ai tifosi. Adesso, bisogna che ognuno si assumi le proprie responsabilità, cercando di salvare il salvabile, sperando che il male non si trasformi in peggio, e per peggio mi riferisco alla Prima Divisione, dopotutto, l'esperienza ci suggerisce che: di squadre costruite per vincere il campionato e che poi sono retrocesse, ne abbiamo viste tante.

Alla luce di questa sconfitta, su un campo tutto tranne che ostico, non possiamo certo trarre delle conclusioni, sicuramente possiamo dire che: il principale errore commesso della società amaranto è stato quello di valutare il potenziale dei suoi calciatori in modo diverso dalle reali potenzialità che essi hanno. Molti, sono stati sopravvalutati; molti, non avevano gli stimoli giusti per sposare il progetto della società. Molti, sono stati mandati in campo solo per fargli collezionare presenze in modo da far lievitare il prezzo del cartellino.

La rosa della squadra è strutturalmente costruita male. Una compagine che deve vincere il campionato, deve andare in campo cercando di comandare il gioco dal 1° minuto al 95°. In ogni partita fin qui disputata, però, nelle formazioni mandate in campo da Novellino prima e Iaconi poi, vi sono sempre ben 8 undicesimi che sanno svolgere (e non sempre bene) solo la fase difensiva. Impensabile poter ammirare un gioco gradevole senza avere elementi che sappiano dare del tu al pallone, specie in mezzo al campo. Paradossalmente, in serie A questo organico, renderebbe meglio che in serie B proprio perchè, cambia il sistema di gioco da adottare, nella massima serie quasi sempre di rimessa.

Nel calcio, come nella vita, niente avviene per caso, analizzando le varie squadre che disputano questo campionato, possiamo notare che molte di queste, giocano in modo sbarazzino, mandando in campo ben 4/5 elementi offensivi. Impensabile vincere senza mai calciare in porta e senza attaccare. La Reggina è una squadra che attacca poco e male, e quando lo fa, prende gol in contropiede, proprio perchè, le caratteristiche dei suoi calciatori non prevedono questa fase di gioco.

Una canzone scritta da Umberto Tozzi, un brano che molti di voi conosceranno, diceva: "Si può dare di più", un brano musicale vincitore del festival di San Remo del 1987. Beh, il titolo di questo brano dovrebbe essere inculcato nelle menti di ogni calciatore che sta indossando la maglia amaranto. Si può e si deve dare di più. Tutto il popolo amaranto vuole di più da questi calciatori che, se non lo sanno, glielo ricordiamo noi: rappresentano la città di Reggio Calabria, la provincia tutta e tutti i reggini sparsi nel mondo.

Concludo dicendo che, a gennaio, in occasione del calciomercato cosiddetto "di riparazione", assisteremo ad una vera e propria rivoluzione, augurandoci che, almeno questa volta, le valutazioni vengano fatte in linea con la realtà, Chiediamo inoltre, al presidente che: calciatori di seconda divisione, con tutto il rispetto per questa categoria, vadano a giocare in quella dimensione, senza farli passare per giocatori di serie B, qualcuno anche di serie A, sol perchè costano poco meno di niente. Caro presidente: "A roba bona custa". Buonaserata a tutti
Reggina battuta. Chapeau al Sassuolo
08.12.2009 20:10 di Rosario Ligato   articolo letto 334 volte
© foto di Federico De Luca
Signori e signore buonasera. Stasera, purtroppo, ci tocca commentare una pesante sconfitta che ci lascia l'amaro in bocca dopo le 2 vittorie consecutive contro Brescia e Ascoli. Oggi, però, dobbiamo inchinarci allo strapotere della compagine sassolese, una squadra ben organizzata, solida e spietata. Il calcio d'altronde, non è una guerra, ma uno sport dove, a volte si vince e a volte si perde. Dobbiamo saper incassare questa sconfitta, consapevoli che, oggi, il Sassuolo ci è stato superiore.

Contro gli emiliani, il tecnico Iaconi presentava una formazione identica alle 2 precedenti partite per quanto riguarda la predisposizione tattica, ma diversa nella scelta degli uomini. Rientravano infatti dalla squalifica Lanzaro e Cascione in difesa che completavano il reparto con il brasiliano Santos (orrenda la sua prova). A centrocampo venivano scelti: Morosini a destra, Carmona e Barillà centrali e Rizzato a sinistra. Il tridente offensivo era composto dal rientrante Brienza, Pagano e Cacia, quest'ultimo sostituiva l'infortunato Bonazzoli, assenza che si è rilevata pesantissima.

Con la massima sincerità, qualità che ci contraddistingue, commentiamo questa partita senza voler nascondere la realtà dei fatti: la Reggina oggi ha giocato malissimo, è andata alla conclusione soltanto poche volte e senza mai impensierire il portiere avversario Bressan. Ci sono due aspetti fondamentali da considerare, il non gioco e gli errori individuali.

Per quanto riguarda l'impostazione tattica della squadra, non abbiamo niente da rimproverare al mister Iaconi, il 3 4 3 adottato finora, ha portato buoni risultati. Oggi, però, abbiamo visto una squadra diversa rispetto alle precedenti, una squadra priva di combattività, priva di idee, priva di carattere. Domanda: sarà solo una questione mentale? Oppure c'è dell'altro?

Oggi, la stanchezza dei nostri giocatori era palese, una stanchezza mentale più che altro. Il Sassuolo ha fatto un pressing asfissiante in tutte le zone del campo e noi siamo stati impreparati, soffocati da un onda di dinamismo che i giocatori emiliani hanno avuto. Non credo ad una stanchezza fisica dovuta ai troppi impegni, i reparti che hanno fatto peggio sono stati: difesa e attacco, e i due terzi di questi erano composti da giocatori che ad Ascoli non hanno giocato, vale a dire: Lanzaro e Cascione in difesa e Cacia e Brienza in attacco.

Proviamo ad analizzare adesso il non gioco di oggi. Per carità, non è che nelle precedenti partite abbiamo fatto un gioco ai livelli del Barcellona, ma dei miglioramenti si erano evidenziati, oggi invece, abbiamo fatto due passi indietro. Sicuramente, lo stato di forma dei singoli, influisce non poco sulla qualità del gioco amaranto, partiamo dicendo che, oggi, il reparto offensivo è stato inesistente. I vari Brienza, Pagano e Cacia, sono stati imbarazzanti, la perdita per infortunio di Bonazzoli si è fatta molto sentire. Ma se a Pagano (che ha tirato la carretta fino adesso) possiamo perdonare una partita non il linea con il rendimento finora dimostrato, Brienza e Cacia sono dei veri punti interrogativi. Irriconoscibili.

Ho sempre pensato che la nostra squadra potesse rendere di più in trasferta, in quanto a centrocampo non ha degli elementi in grado di impostare l'azione e che si inseriscono negli spazi che, eventualmente, un buon attacco concede con una serie di movimenti. La nostra mediana dispone di ottimi incontristi: Carmona, Barillà, Morosini, ma che in fase di impostazione lasciano a desiderare. Buoni cacciatori di palloni dunque, ma che non hanno la qualità per inserirsi senza palla e fare qualche gol.

Un altro aspetto da analizzare e che ho accennato sopra, sono gli errori individuali dei nostri calciatori, errori che spesso ci costano l'intera posta in palio. Dall'inizio del campionato abbiamo assistito ad una marea di errori soprattutto in difesa, oggi l'ennesima gaffe fatta da Santos, sia sul primo gol in compartecipazione con Cassano, sia sul secondo gol, dove litiga con la palla concedendo a Noselli la possibilità di insaccare indisturbato. C'è da dire che Iaconi ha avuto il coraggio di escludere sia lui che Valdez nelle precedenti partite, ma per infortuni e squalifiche li ha dovuti riproporre obbligatoriamente in campo. La linea da seguire è far giocare i più motivati.

Non possiamo sorvolare sull'argomento Cassano, ottimo tra i pali, ma disastroso nelle uscite. Non conosciamo i motivi della società, ma, a noi, ci viene spontanea una domanda: era necessario vendere Puggioni? La scelta degli uomini mandati in campo da Iaconi merita delle osservazioni: il tecnico sta facendo giocare Morosini come esterno destro di centrocampo, un giocatore che riesce a ricoprire quella posizione grazie alla sua intelligenza tattica nonostante non abbia un passo da esterno, da qui una mia considerazione specialmente per le partite casalinghe: non avendo mediani abili negli inserimenti è il caso di far giocare sulla fascia un esterno di ruolo, in modo da avere uno sbocco offensivo, un pò come la Reggina di Mazzarri che non aveva mediani di qualità e che puntava tutto nel gioco sulle fasce.

Oggi non mi è piaciuta la disposizione della linea difensiva, troppo schiacciata nella nostra metà campo, impensabile poter far gol tenendo la squadra lunghissima. Una squadra come la Reggina deve giocare, soprattutto in casa con la difesa schierata sulla linea del centrocampo, in modo da attaccare l'avversario nella sua metà campo e non come oggi che, è successo praticamento l'opposto.

Concludo dicendo che un giocatore come Simone Missiroli deve giocare sempre, unico centrocampista bravo negli inserimenti, forte di testa, combattivo, tenace, attaccato alla maglia. Oggi, con il suo ingresso, nonostante l'inferiorità numerica, in avanti abbiamo visto qualcosa.

La sconfitta di oggi, però, non deve farci commettere l'errore di esplodere contro la squadra la nostra delusione, sarebbe un errore grosso e che non possiamo permetterci. La serie B ci insegna che, tenendo i nervi saldi, correggendo gli errori che le sconfitte evidenziano, gli obiettivi importanti si possono ancora raggiungere. Buona festa dell'Immacolata a tutti.
Reggina: è notte fonda
16.01.2010 22:37 di Rosario Ligato   articolo letto 414 volte
Il presidente facente funzioni, Lillo Foti
Il presidente facente funzioni, Lillo Foti
© foto di Federico De Luca
"Allegriaaa" Così esordiva Mike Bongiorno nelle sue trasmissioni. Noi, in ambito calcistico, nel nostro ambiente reggino, come potremmo esordire se non con la parola "tristezza". Si, stasera siamo molti tristi, è vero, è sempre una partita di calcio che non ha a che vedere con i veri problemi della vita, ma, molti hanno un solo modo per dimenticare certi problemi, le difficoltà che la vita stessa ci propone, ovvero, la passione per la nostra squadra del cuore: la Reggina.

Lillo Foti, al termine dell'incontro che ha visto la Reggina inchinarsi a sua maestà Cesena, ha detto di non avere la bacchetta magica e di non sapersi spiegare il perchè di quest'annata così disastrosa. Noi, dall'esterno, ci limitiamo a dire che:" puoi attaccare quanto vuoi, ma se alla prima azione avversaria ti becchi un gol per defezione della difesa, sei destinato a perdere sempre".

Stasera ci tocca commentare l'ennesima sconfitta, un "Granillo" espugnato per l'ennesima volta, in questa occasione è toccato al Cesena, un ottima squadra, per carità, ma che un anno fa giocava in prima divisione, e il suo miglior giocatore prende il nome di Bucchi, calciatore scartato da tutti.

Non solo il presidente Foti è incredulo e non riesce a capire come mai questo fallimento, anche i molti tifosi amaranto non si capacitano di questa situazione, sono delusi, affranti, tristi, avrebbero voluto un altro tipo di interpretazione in campo da parte di quei calciatori su cui la società amaranto aveva puntato. Calciatori con contratti onerosi, pesanti da sostenere per le casse di un ingenua società come la Reggina.

In campo, purtroppo, i nostri giocatori non mordono, si fanno dribblare come birilli da avversari sulla carta inferiori, nemmeno in serie A abbiamo visto questa netta differenza con le nostre rivali. Oggi, il Cesena, il Lecce, l'Empoli, l'Ancona, ci sembrano il Real Madrid. Difendere la categoria potrebbe diventare un impresa.

Una debacle venuta da lontano, mascherata da avvenimenti fortunosi che hanno nascosto i tanti errori commessi dalla società negli anni, non ultimo, un mercato fatto senza cognizione di causa, senza giudizio, col solo intento di pescare calciatori a 2 lire e rivenderli a 3. Ma non sempre le ciambelle riescono col buco, e il mercato estero si è rivelato un fallimento, lo stesso Foti ha riconosciuto questo errore.

Non approviamo nemmeno che una società di calcio di serie A ( all'epoca) possa condurre operazioni di mercato senza un vero personaggio addetto al settore, il presidente Foti negli anni, è diventato un presidente facente funzioni, pensando di riuscire a fare tutto da solo, e quando tutto è andato perso (con la retrocessione in B), ha ripiegato su Gabriele Martino, quest'ultimo non all'altezza di situazioni di ambito professionistico.

Tornando al presente, possiamo dire che, dopo l'ennesima figuraccia, Ivo Iaconi deve essere esonerato. Non è ammissibile che, in una partita intera, e dove la squadra è in difficoltà, il suo tecnico non cerchi quantomeno di far finta di sbraitare un pochino. Niente di tutto questo, Iaconi è al capolinea, l'effetto sperato dopo la sua chiamata si è dissolto dopo 12 partite. Urge un cambio immediato per non disperdere quel poco che abbiamo.

La squadra vista oggi, è la perfetta fotocopia di quella vista in tutte le partite precedenti. Buona partenza che dura non più di 20 minuti, ma che dopo il primo pugno va al tappeto e non si rialza più. Gli innesti di Tedesco e Fiorillo logicamente non possono risolvere quei problemi che sono più nella testa che nelle gambe, anche se, una difesa così, è degna solo di partecipare ad un campionato nazionale dilettanti. Serviranno quantomeno 3 difensori per poter affrontare una partita con tranquillità, 3 difensori per non far venire il dolore al cuore del tifoso che, con molta pazienza si accinge a vedere la partita in tv.

Siamo stanchi, delusi dal presidente e dai giocatori. Il primo per non aver saputo creare un progetto reale, vero, costruito su basi solide e non sulla sabbia come dimostrato in questi ultimi tempi; dai giocatori, perchè non hanno mai amato la maglia che indossano, perchè non si sono mai sacrificati per la causa reggina. Da questa situazione, escono a testa alta i tifosi, che stanno subendo tante umiliazioni e delusioni, ma che nonostante ciò, sono sempre presenti e senza mai risparmiare la voce e gridare "Forza Reggina".