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Non sono gli Esercizi che fanno migliorare un giocatore, sono i Giocatori che fanno migliorare un Esercizio. RL

lunedì 14 giugno 2010

Reggina: così non va
07.11.2009 20:18 di Rosario Ligato   articolo letto 309 volte
Franco Brienza con la maglia amaranto, i tifosi si aspettano di più da lui
Franco Brienza con la maglia amaranto, i tifosi si aspettano di più da lui
Anticipo amaro per la Reggina ad Empoli, un 2 a 0 secco che non lascia spazio a recriminazioni. Cerchiamo, però, di fare delle valutazioni costruttive partendo dalla squadra mandata in campo dal tecnico Iaconi: stesso modulo delle precedenti uscite, un 3 4 3 offensivo che ha visto gli stessi undici che hanno battuto la Salernitana ad eccezione di Cacia sostituito da Bonazzoli.



Un modulo sposato da tutta la tifoseria che vedeva nella difesa a 3 la rinascita di questa squadra, in effetti, nelle 2 precedenti uscite, la squadra ha avuto un diverso approccio alla partita e la vittoria contro la Salernitana aveva schiacciato gli incubi visti nelle precedenti 10 partite targate Novellino.



Analizzando bene la gara del "Castellani" si possono fare delle considerazioni che trovano sostegno nelle parole di molti tifosi amaranto: questa squadra non ha carattere, non sa reagire quando è in svantaggio, non ha la voglia di fare un risultato positivo nonostante la piazza lo esige. Questa squadra è mentalmente fragile e arrendevole alle prime difficoltà, forse paga la paura di dover vincere per forza, essendo squadra di qualità costruita per stravincere il campionato di serie B.



Già, la paura, emozione che molti ignorano, molti non considerano, ma che è la vera avversaria dell'essere umano, non solo nel calcio anche nella vita, la paura ti fa sbagliare, la paura non ti fa vivere, la paura ti stritola piano piano fino a portarti alla resa, alla rassegnazione, qualcuno diceva: "se vivi con la paura muori ogni giorno, se vivi senza paura non muori mai".



Se il carattere della squadra può essere cambiato col tempo e con l'impronta dell'allenatore, ci sono altri elementi da tenere in considerazione: gli innumerevoli errori dei singoli in ogni partita, sia in fase offensiva che in fase difensiva. In ogni partita siamo ormai abituati all'errore del singolo giocatore, errore che in parecchie circostanze ci è costato l'intera posta in palio. Nel "calderone" degli errori sono finiti in ordine di tempo i seguenti calciatori amaranto: Cassano, Valdez, Lanzaro, Volpi, Capelli, Bonazzoli, Cacia, Santos, Costa, giocatori importanti ed esperti e non "verginelli" del mestiere in gergo calcistico.



Per valutare il perchè di questi errori bisogna fare una disamina approfondita: è impensabile che calciatori con anni di serie A alle spalle commettano errori da dilettanti e un anno di tempo non può far diventare un discreto calciatore in un brocco, anche in questo caso, secondo me, la paura di sbagliare, la paura di dover dimostrare la loro superiorità in campo fa commettere certi errori che, calciatori di squadre che non hanno il peso della vittoria a tutti i costi, non commettono.



Adesso bisogna guardare la classifica, una graduatoria che ci vede terzultimi a 12 punti. E' vero, nessuno può negare che la situazione amaranto è difficile, ma dobbiamo tener presente che ancora non si è disputato un terzo di campionato e c'e' il tempo per rimediare, anche perchè è più facile rimediare con una squadra di qualità come la nostra, che rimediare con una squadra con poche qualità.



La strada verso il futuro è piena di insidie, ma nessuno deve accantonare il sogno di vedere la Reggina disputare un campionato di serie A il prossimo anno. Solo con una mentalità vincente si può uscire da questa situazione, io ci credo. Sicuramente la strada per recuperare il margine non è quella di pensare che dalla zona play off ci separano 9 punti, ma lavorare sul campo affinchè la nostra squadra possa colmare quel gap a livello di qualità di prestazioni che ci separa dalle squadre che occupano le zone alte della classifica.
L'attaccante sfiorato
16.10.2009 00:20 di Rosario Ligato   articolo letto 135 volte

Tutti lo vogliono, tutti lo cercano, tutti lo ammirano, chi non vorrebbe avere in squadra un attaccante cosi' forte, un giocatore in grado di fare la differenza in qualsiasi partita, un uomo gol dal rendimento altissimo.
Stiamo parlando della “vipera” soprannominato così per sue immense qualità e i suoi movimenti da predatore d'aria, signore e signori ecco a voi Salvatore Mastronunzio.

Nato ad Empoli il 5 Settembre del 1979, Mastronunzio è cresciuto nel settore giovanile dell'Empoli, ha rischiato di rimanere una giovane promessa persasi lungo le strade del calcio, ha avuto una crescita calcistica non facile dovuta a incomprensioni e qualche compagnia sbagliata.

Ma vediamo nel dettaglio i passaggi più importanti della sua carriera:
è un attaccante nato per il gol, ad Empoli se ne accorgono subito e gli danno fiducia, Mastronunzio esordisce in serie A l'8 Marzo del 1998 contro il Bari a soli 19 anni. Salvatore, pero', ha bisogno di fare esperienza, ha bisogno di giocare con continuità e viene mandato in serie C a "farsi le ossa".

Baracca lugo prima e Rondinella poi, Mastronunzio inizia a maturare anche sotto il profilo caratteriale, il ritorno ad Empoli in serie B nella stagione 2001/2002 senza mai giocare, l'anno successivo l'esperienza a Fermo in serie C1 dove realizza ben 12 gol in 33 partite.
Nella stagione 2003/2004 viene ingaggiato dall'Ascoli, formazione che disputa il campionato di serie B, esperienza che si rivela non felice, chiude la stagione con soli 2 gol in 24 partite disputate.

La “vipera” viene risucchiata nuovamente nell'inferno della serie C, si accasa al Frosinone, dove nel biennio 2005/2007 mette a segno ben 24 gol e contribuisce notevolmente alla promozione in serie B della compagine Frusinate.

L'anno seguente in serie B le cose non vanno per il meglio e nel gennaio 2007 le strade di Mastronunzio e Frosinone si dividono. Si accasa al Foggia dove realizza 4 gol sfiorando la promozione nella lotteria dei play off perdendo la serie B al minuto 89 nella finalissima contro l'Avellino, un eurogol di Rivaldo che ha fatto sprofondare nella delusione tutta la città di Foggia.

Ormai Salvatore e' conosciuto in tutto il palcoscenico della serie C, viene considerato un attaccante di prima fascia, nella stagione 2007/2008 viene acquistato dall'Ancona che punta a vincere il campionato. La “vipera” non stecca, mette a segno 18 gol e porta l'Ancona in serie B.
L'anno successivo sarà per Mastronunzio la stagione della consacrazione in cadetteria realizzando 19 gol e salvando l'Ancona dalla retrocessione in serie C, importantissimo il gol segnato al minuto 86 a Rimini nel ritorno dei play out, rete che e' valsa la salvezza nel torneo cadetto.

Nel mercato estivo viene accostato a tanti club di serie A e B, sembrava prossimo al trasferimento alla Reggina del presidente Foti, si aspettava la fumata bianca da un momento all'altro ma all'ultimo istante il trasferimento saltò.
Nel campionato in corso Mastronunzio è già a quota 5 nella classifica dei marcatori, confermandosi bomber di razza.

E' un attaccante atipico, giocatore molto forte e completo, sia nell’attacco alla profondità che nel gioco di sponda, finalizzatore di grande spessore con ottimo senso del gol, abilissimo a giocare nel filo del fuorigioco, agile e veloce, un incrocio tra Del Piero e Inzaghi, vero padrone dell'area di rigore avversaria, cecchino inesorabile, abilissimo nel tiro in porta.

Un vero peccato non averlo nella rosa della Reggina, avrebbe fatto sicuramente comodo a Novellino e company, la dirigenza Amaranto ha deciso di puntare su Bonazzoli, i tifosi Reggini hanno accarezzato a lungo il sogno di vederlo giocare con la maglia della propria città, un rimpianto che si avverte nelle parole del caldo e passionale pubblico calabrese.
La scheda di Gaetano De Rosa
12.10.2009 12:55 di Rosario Ligato   articolo letto 259 volte
Gaetano De Rosa con la casacca del Genoa
Gaetano De Rosa con la casacca del Genoa
Nato centrocampista, scopre ben presto di dare il meglio di se nel ruolo di regista difensivo. Libero doc, sia in difese schierate ad uomo che a zona, non solo dirige sapientemente la difesa ma spesso ispira, con i suoi lanci, il gioco dell' intera squadra. Sa essere letale quando si sgancia in avanti per andare a concludere, fortissimo nel gioco aereo.

La sua carriera professionistica inizia nel Napoli nella stagione 92/93 dove esordisce in serie A il 16 Maggio 1993 contro il Pescara, entra pure nel giro della Nazionale Under-21 dove disputerà due partite.
Tra il 1993 e il 1994 e il 1996-1997 veste le casacche di Palermo (28 presenze con 2 gol), Savoia (53 presenze con 1 gol) per due anni non consecutivi, con una parentesi di una stagione con 1 presenza nella Pistoiese. Poi, dal 1997 al 2004, diventa una colonna del Bari con 210 presenze in maglia bianco-rossa, coronate con 12 gol. Nel 2004-2005 si trasferisce alla Reggina di mister Mazzarri dove colleziona 67 presenze e 6 gol.  30 agosto 2006 passa al Genoa dove tra B e A disputa 50 partite segnando 8 gol, molti dei quali decisivi.
Gaetano De Rosa e' stato senza dubbio un grande giocatore, un difensore dotato di una tecnica sopraffina, di un'intelligenza calcistica straordinaria, abile nel gioco aereo e ottimo goleador, si e' consacrato nel Bari di Fascetti diventando un colosso difensivo e segnando 12 gol . Un giocatore che si e' distinto anche fuori dal campo avendo delle qualita' umane elevate, un leader in campo e fuori, un allenatore in campo che sfruttava la sua intelligenza tattica mettendola a disposizione della squadra. Il 10 settembre 2008 ha deciso di lasciare la sua carriera calcistica all'età di 35 anni
Ecco una sintesi della sua brillantissima carriera:
1992-1993  Napoli  3 presenze 0 reti
1993-1994: Palermo 28 presenze  2 reti
1994- 1995: Napoli  0 presenze  0 reti
1995: Pistoiese  1 presenza
1995-1997: Savoia  53 presenze  1 rete
1997-2004: Bari  212 presenze 12 reti
2004-2006: Reggina  67 presenze 6 reti
2006-2008: Genoa  50 presenze  8 reti
Io non sto con Novellino....
05.10.2009 18:58 di Rosario Ligato   articolo letto 511 volte
E' un periodo difficile per il calcio Reggino,la squadra Amaranto stenta a decollare,ennesima sconfitta su un campo dove fare risultato era un obbligo,invece siamo di nuovo qui,a discutere su cosa non va,sul perche' una squadra costruita per risalire immediatamente non riesce a vincere 2 partite di seguito,facendo un passo avanti e due indietro.
La difficile situazione pero',e' figlia di una programmazione estiva sbagliata e non di una semplice carenza di forma fisica o sfortuna,il Presidente Foti ha manifetato le sue intenzioni di tornare subito in serie A affidandosi ad un allenatore esperto come Walter Novellino,ma la rosa messa a disposizione al tecnico e' strutturalmente costruita male,e' risaputo che Novellino dispone tutte le sue squadre con il classico 4 4 2,un modulo che per rendere bene deve avvalersi di esterni che spingono in continuazione,centrali di difesa che sappiano far ripartire l'azione e che siano veloci,attaccanti in grado di saltare l'uomo,bravi sia nel breve che nella distanza e che siano abili nel gioco aereo cercando di capitalizzare al massimo i cross dal fondo,il ds Martino non e' esente da colpe,la nostra squadra non ha un terzino destro di ruolo,non ha 2 centrali difensivi veloci e che siano capaci di giocare a zona,non ha un ala sinistra di ruolo,sulla destra Pagano non ha saputo fin ora sostituire Sestu(era proprio necessaria la sua cessione?e poi perderlo per 300 mila euro a favore di una societa' che e' poi fallita?),veniamo all'attacco,sulla carta un ottimo attacco,Brienza e' un giocatore di categoria superiore,nelle partite in cui ha giocato lo ha dimostrato,giocatore imprescendibile,abile a saltare l'uomo e a creare superiorita' numerica,Cacia e Bonazzoli sono calciatori di qualita',ma sono due attaccanti che poco possono fare giocando spalle alla porta,per rendere al massimo devono ricevere molti cross dal fondo sfruttando lo loro capacita' nel gioco aereo,ma senza esterni i cross arrivano col contagocce,e i due centravanti collezionano solo brutte figure,senza considerare che entrambi non possono giocare insieme perche' seppur con caratteristiche diverse occupano lo stesso spazio e come si suol dire "si pestano i piedi",e qui mi sorge una domanda,perche' cedere Ceravolo,un attaccante veloce che in B poteva benissimo rilanciarsi?
Stimo il tecnico per il suo passato,ma sbagliare e' umano perseverare e' diabolico,questo modulo non ci portera' in serie A,bisogna avere il coraggio di cambiare,cercando di adattare il modulo alle caratteristiche dei giocatori e non viceversa,aspettando gennaio per sistemare un po la squadra,dopotutto,anche un fissato del modulo come Mourinho nell'inter dello scorso anno ebbe l'umilta' e il coraggio di accantonare il suo sacro 4 3 3 quando vide che la sua squadra non girava sfruttando le caratteristiche dei giocatori,non credo pero' che Novellino si schiodi dalla sua rigidita' tattica,e dunque spero che il coraggio di cambiare ce l'abbia il presidente Foti,esonerando al piu' presto Novellino e affidando la squadra ad un tecnico che abbia soprattutto una flessibilita' tattica necessaria per amalgamare una squadra che non ha una propria identita',una squadra che per rendere al meglio dovrebbe giocare con 3 difensori centrali,perche' i vari Lanzaro,Santos,Capelli,sono bravi marcatori,ottimi marcatori per la serie B anche essendo molto lenti,ma a zona diventano birilli per i bravi attaccanti della categoria,Valdez e' un ottimo libero,ma a zona fa brutte figure perche' lento e poco dotato tecnicamente,la nostra squadra ha tutto per fare un 3 5 2 all'occorrenza 3 4 1 2,non dimentichiamoci che sia Missiroli che Barilla' con questo modulo troverebbero la loro giusta posizione in campo e cioe' mezzala destra il primo e interno sinistro il secondo,mentre adesso,specie Barilla',sembra spaesato in campo!
Sono profondamente convinto che con piccoli accorgimenti,partendo dalla guida tecnica ovviamente,la nostra squadra puo' risorgere,avendo la qualita' necessaria per arrivare tra le prime due,una qualita' che fin ora non e' stata dimostrata in campo perche' utilizzata male,bisognera' avere tanta pazienza,tanta umilta' e spirito di sacrifico,la B e' lunga,si puo' recuperare benissimo,ma bisogna avere il coraggio di cambiare,grazie di tutto Novellino,ma noi vogliamo tornare in serie A
Il prossimo avversario: la Salernitana
30.10.2009 23:40 di Rosario Ligato   articolo letto 120 volte
Sabato al “Granillo” arriva il fanalino di coda Salernitana, una squadra in ripresa che viene dalla netta vittoria per 4 a 1 contro il Crotone.
E' stato un inizio di campionato disastroso per la squadra campana che ha perso le prime 5 partite, sconfitte che hanno sancito l'esonero del tecnico Brini a favore di Marco Cari, l'ex tecnico dell'Arezzo raccoglie subito un prezioso pareggio sul campo del Piacenza, la domenica successiva impatta sullo 0 a 0 in casa contro l'Ascoli, poi tre sconfitte di fila e finalmente la prima vittoria nell'ultima giornata di campionato fin qui disputata, 4 a 1 all' ”Arechi” contro il Crotone.

La rosa della Salernitana non è sicuramente di prim'ordine, soprattutto in attacco necessita di ulteriori rinforzi, i vari Fava, Caputo e Ferraro non sembrano molto incisivi in zona gol. A mio modo di vedere è una squadra che può raggiungere una salvezza tranquilla, l'acquisto di Jadid ha dato molta qualità al centrocampo, reparto che a gennaio conterà anche sull'apporto del neo acquisto Capone ex Cagliari.
Non bisogna dimenticare alcune individualità importanti presenti nella rosa dei campani, vale a dire l'ex amaranto “Ciccio” Cozza, calciatore d'illustre carriera, il mediano Manolo Pestrin e l'attaccante Fava.

Marco Cari, 53enne di Ciampino è un allenatore abbastanza pragmatico che, però, non disdegna il bel gioco da ottenere attraverso la scelta di un modulo di gioco e di schemi tattici ben definiti e rodati a seguito di un intenso lavoro settimanale. Cari preferisce sempre adattare il modulo ai giocatori a disposizione, tra i tanti moduli che ha adottato nel corso della sua carriera c’è anche il 4-2-3-1.

A Reggio mancheranno gli squalificati Kyriazis e Soddimo che saranno sostituiti rispettivamente da Fusco e Millesi, in settimana il tecnico di Ciampino ha provato il 4 3 3 con Fava, Caputo e Cozza in avanti, ma tutto fa pensare che al “Granillo” di Reggio Calabria presenterà una squadra abbottonata che vedrà Polito in porta, da destra verso sinistra i difensori: GalassoFuscoStendardo e Bastrini; sulla linea mediana di centrocampo agiranno: SoligoPestrinJadid e Millesi; in avanti l'ex reggino Cozzaaffiancherà Fava.

Con l’incognita del risultato aperto a qualsiasi pronostico, una cosa è certa: il match sarà l’occasione giusta per le due tifoserie di rinnovare un gemellaggio che esiste da tempo, basato sul rispetto e sulla stessa mentalità di interpretazione del tifo e del calcio.
Un gemellaggio dunque che sarà come sempre all'insegna dell'amicizia, valore, oggi sempre più raro da trovare nel mondo del calcio.

Un gemellaggio forte, nato negli anni ’80. Dopo un lungo periodo di agguerrita rivalità, caratterizzata anche da forti scontri, soprattutto alla fine degli anni ’70, i supporters delle due squadre, infatti, diedero vita ad un gemellaggio che fu sancito ufficialmente nella stagione 86-87: al Vestuti, nella stagione successiva, fu allestita una significativa coreografia da parte della Curva Sud con tanto di albero di Natale e, sempre nell’88, memorabile è la presenza dello striscione WG nella Curva degli ultras reggini.

Il rapporto di fratellanza, che coinvolge pure i tifosi baresi, si è rinsaldato nel corso degli anni ed in particolare nel maggio del 2002 quando le due tifoserie festeggiarono all’Arechi (vittoria della Reggina per 2-1) la promozione in Serie A dei calabresi. Ad assistere a quella gara c’erano più di 5000 tifosi reggini in Curva Nord ed almeno altri 2 mila negli altri settori dello stadio.
Finalmente Reggina
01.11.2009 11:31 di Rosario Ligato   articolo letto 340 volte
Una vittoria importante quella ottenuta contro la Salernitana, 3 punti che danno morale e soprattutto ossigeno, 3 punti che allontanano seppur di poco i bassi fondi della classifica.
Dopo 4 sconfitte consecutive i tifosi chiedevano la vittoria e vittoria è stata, sicuramente c'è ancora molto da migliorare ma i presupposti per questa involuzione di tendenza ci sono tutti.

E' stata la prima partita al “Granillo” per il neo tecnico amaranto Ivo Iaconi dopo la bella ma sfortunata prestazione di Lecce che ha visto la compagine amaranto sfiorare la vittoria prima che l'attaccante francese del Lecce Baclet inventasse due gol capolavoro.

La Reggina di ieri non ha ripetuto la brillante prestazione di Lecce ma ha centrato una vittoria importantissima che le permette di lavorare con calma cercando quei meccanismi che servono per poter avere un'identità necessaria per aspirare a vincere il campionato.

Fin dal suo arrivo, Iaconi ha cambiato tatticamente la squadra, in queste 2 partite abbiamo visto una formazione votata maggiormente all'attacco, il tecnico ha ribadito più volte che il suo intento è quello di adattare il modulo alle caratteristiche dei giocatori improntando ai suoi una mentalità offensiva che le permette di essere padroni del gioco.

L'ambiente amaranto, dopo le prime 10 partite disputate, ha capito che forse il 4 4 2 non era il modulo adatto per questa squadra, i malumori si avvertivano ovunque, nei bar, allo stadio, a lavoro, e l'arrivo del nuovo tecnico ha dato un ventata di ottimismo a tutti, in quanto, fin da subito, Iaconi ha schierato la sua squadra con il più spregiudicato 3 4 3.

Anche la scelta degli uomini è stata diversa dall'allenatore precedente: Iaconi a Lecce ha puntato su Cascione e Morosini a centrocampo, con Pagano esterno d'attacco sulla stessa linea di Brienza e Bonazzoli, mentre si è rivista la difesa a tre con Lanzaro, Valdez e Santos, questi ultimi due, anello debole della Reggina attuale.

Considerate le squalifiche di Valdez e Santos, contro la Salernitana Iaconi ripropone lo stesso modulo con alcune varianti, arretra Cascione al centro della difesa accanto a Lanzaro e Costa, nella mediana rientra Carmona che affianca Morosini, gli esterni sono Buscè e Rizzato, in avanti Pagano e Brienza appoggiano Cacia.

E' una Reggina diversa, rinfrancata, Cascione disputa una gran partita coronata da un gol, Carmona rincorre tutti gli avversari, Pagano si rende utile, Rizzato sgroppa sulla sinistra come non mai, Buscè spinge come ai tempi di Empoli, Lanzaro è finalmente il grande marcatore che tutti conosciamo impiegato nel suo ruolo naturale.

Iaconi è stato capace di compattare un ambiente sfaldato, depresso e allo sbando, dimostrando molte competenze e qualità che pochi conoscevano. Per carità, niente ancora è stato fatto, ma come si dice, “il buongiorno si vede dal mattino”, e bisogna avere fiducia di questo allenatore che nella sua carriera ha fatto tanta “gavetta”.

La serie B è un campionato molto difficile, lo dimostra il fatto che una squadra come il Torino è andata a perdere sul campo della Triestina, bisogna avere pazienza e lavorare tanto negli allenamenti, cercando di migliorare l'organizzazione di gioco, la manovra e gli schemi d'attacco e di difesa, eliminando il più possibile gli errori sui calci da fermo contro di noi, vero neo di questa Reggina.

E' ancora presto per parlare di mercato, sicuramente questa squadra può puntare decisamente a vincere il campionato, necessita però di qualche ritocco fondamentale, un centrale difensivo in grado di non farci vedere più in campo i demotivati Valdez e Santos, e un attaccante esterno con il vizio del gol.

I tifosi amaranto possono stare tranquilli, la Reggina c'è e i valori alla fine verranno fuori, dopotutto mancano solo 30 partite alla fine del campionato, 90 punti in palio.
Forza Reggina
Conosciamo meglio l'Ascoli
03.12.2009 09:58 di Rosario Ligato   articolo letto 114 volte
© foto di Federico De Luca
Signore e signori buongiorno, nel nostro cammino verso le posizioni che contano, sabato prossimo ci sarà la difficile tappa di Ascoli. Andremo al "De duca" consapevoli di affrontare una squadra nel suo momento peggiore della stagione, una squadra che non vince dal 18 settembre corrente anno.

La premessa è: se si pensa di aver già vinto, torneremo a casa con 3 gol sul groppone, tenendo presente che andremo ad Ascoli con 4 giocatori squalificati del calibro di Cascione, Lanzaro, Volpi e Cacia, con i primi 2 che avevano trovato un intesa nella retroguardia amaranto.

Per dare continuità ad i nostri risultati, bisognerà andare ad Ascoli, consapevoli di disputare una battaglia calcistica, troveremo un avversario che venderà cara la pelle. Il presidente Benigni non vuole assolutamente pensare ad un ritorno in prima divisione e dopo l'ennesima sconfitta ha sollevato dall'incarico di allenatore il signor Pane, chiamando a guidare i marchigiani una vecchia conoscenza del popolo amaranto, alias Bepi Pillon, ex allenatore della Reggina nella scorsa stagione.

L'ultimo precedente tra Ascoli e Reggina risale al 29 aprile 2007, gli amaranto si imposero per 3 a 2 centrando una vittoria importantissima ai fini della salvezza. Sabato prossimo dovremo imitare, in molti sensi, quella straordinaria partita, dove la voglia di raggiungere un obiettivo importante ha fatto la differenza.

I marchigiani arrivano a questa partita col morale sotto i tacchi, in classifica sono terz'ultimi a 15 punti, hanno vinto solo 3 volte, pareggiando 6 e perdendo 7. Valutando il cammino dei bianconeri, possiamo notare che sono andati in gol in 14 partite su 16, mettendo a segno 19 gol totali di cui 13 realizzati da Bernacci e Antenucci, una coppia d'attacco di tutto rispetto. La difesa invece è l'anello debole della squadra, perforata ben 28 volte, solo la Salernitana ha fatto peggio con 29.

Il modulo caro ha Pillon è il 4 4 2 classico, sistema di gioco che predilige esterni veloci e pressing alto. La rosa a sua disposizione è sicuramente di qualità, i vari Bernacci, Micolucci, Frezzolini, Amoroso, Sommese, Di donato, Giallombardo e Silvestri, sono sicuramente dei buoni giocatori per la categoria. Pillon, col tempo, potrà risollevare questa squadra facendo conoscere le sue idee e i suoi meccanismi di gioco ai giocatori a disposizione.

Contro la Reggina, la probabile formazione marchigiana sarà: in porta giocherà FREZZOLINI, un portiere discreto ma niente di eccezionale; la difesa, vista la squalifica di MICOLUCCI, conterà sui seguenti elementi, da destra verso sinistra: GAZZOLA, ex Catania, un terzino che sa difendere molto bene, i centrali saranno: SILVESTRI e il finlandese PORTIN, ottimi marcatori ma lenti, a sinistra verrà schierato GIALLOMBARDO, elemento di qualità della difesa ascolana, la spinta sulla fascia è la sua qualità migliore.

A centrocampo Pillon punterà sulla velocità di SOMMESE sulla destra, giocatore esperto ma che non riesce più ad incidere come una volta; i 2 mediani saranno: l'ex Bologna AMOROSO, un bel centrocampista di quantità e qualità, e probabilmente il rientrante Di DONATO che vincerà il ballottaggio con il giovane ex Juventus LUCI. Due mediani esperti ma che in fase di costruzione lasciano a desiderare. A sinistra giocherà Luigi GIORGI, elemento molto alto, abile negli inserimenti.

L'attacco è sicuramente il reparto migliore dei marchigiani, come abbiamo detto prima, ANTENUCCI e BERNACCI hanno realizzato 13 dei 19 gol totali, sono 2 elementi che si completano a meraviglia, il primo è molto veloce, il secondo è alto e molto forte sulle palle alte. In panchina siederà un certo LUPOLI, giocatore che ha indossato la maglia dell'Arsenal, jolly d'attacco che Pillon intende giocarsi nella ripresa.

Come potete osservare, l'Ascoli è una formazione che và affrontata con il massimo rispetto, ha nelle sue file elementi in grado di stendere chiunque, certo, l'organizzazione di gioco è carente, e il cambio di allenatore, per dare i suoi frutti, necessita di tempo. La Reggina deve approfittare di questo clima di cambiamento che si respira in quel di Ascoli, i 4 squalificati non possono e non devono essere un alibi, la rosa amaranto dispone di riserve in grado di sostituire al meglio i titolari. Buona partita a tutti.

Probabile formazione (4-4-2). FREZZOLINI, GAZZOLA, PORTIN, SILVESTRI, GIALLOMBARDO; SOMMESE, DI DONATO, AMOROSO, GIORGI; ANTENUCCI, BERNACCI. ALL: BEPI PILLON.
Conosciamo meglio l'Albinoleffe
08.01.2010 23:53 di Rosario Ligato   articolo letto 117 volte
Gentili lettori, gentilissime lettrici buonasera.
La partita tra Albinoleffe e Reggina che si disputerà sabato 9 gennaio in quel di Bergamo, è valevole per il 21° turno del campionato di serie B. Si va a Bergamo con poche certezze, con una classifica che non sorride agli amaranto, con molti giocatori in procinto di andare via, col morale sotto i tacchi e con un manipolo di giovani di belle speranze.

L'Unione Calcio AlbinoLeffe è una società calcistica di Albino e Leffe, paesi in provincia di Bergamo posti nella Valle Seriana. Attualmente milita in Serie B. La sua fondazione risale al 1998, quando venne decisa la fusione in un unico sodalizio delle società Albinese e Leffe. La sede degli incontri interni in principio era lo Stadio Carlo Martinelli di Leffe; con la promozione in Serie B la squadra disputa le partite casalinghe presso lo Stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo, condividendo l'impianto con la squadra del capoluogo (l'Atalanta). Il presidente è Gianfranco Andreoletti.
L'albinoleffe, dopo lo strepitoso campionato della scorsa stagione, partecipa a questo torneo di serie B con l'obiettivo dichiarato di raggiungere la salvezza puntando sui giovani. L'allenatore prende il nome di Emiliano Mondonico, vecchia volpe del calcio italiano, ha allenato moltissime squadre, tra le quali: Torino, Atalanta, Napoli, Fiorentina. E' un allenatore d'esperienza e adatta il modulo ai calciatori a disposizione. Ama giocare spesso col 4 4 2 anche se non disdegna il 3 5 2.

I biancazzurri hanno gli stessi punti della Reggina, vale a dire 23, hanno vinto in totale 5 partite, pareggiando 8 e perdendone 7. Il rendimento casalingo non è dei migliori, solo 2 vittorie, mentre 4 sono stati i pareggi e 4 le sconfitte. 25 sono stati i gol segnati e 30 quelli subiti. Un ruolino, per certi aspetti identico a quello degli amaranto, se non fosse che, quest'ultimi, hanno obiettivi diversi.

Il tecnico di Rivolta D'adda, per la partita contro la Reggina, ha convocato 19 giocatori: Portieri: Offredi, Pelizzoli; difensori: Bergamelli, Garlini, Luoni, Piccinni, Sala, Serafini; centrocampisti: Cia, Cristiano, Foglio, Hetemaj, Passoni, Poloni, Previtali; attaccanti: Cellini, Cisse, Ruopolo, Torri.

La rosa dei biancazzurri è formata principalmente da giovani. Cellini e Ruopolo invece, sono 2 attaccanti di spessore, hanno realizzato finora, 7 gol il primo e 3 il secondo. Il portiere è una vecchia conoscenza del calcio reggino, prende il nome di Ivan Pellizzoli, buon portiere per la serie B. Infortunato Perico, la difesa è imperniata sul sempreverde Luigi Sala che fa da chioccia ai giovani Bergamelli, Luoni, Serafini, mentre a centrocampo giostrano i vari: Cristiano, Passoni, Foglio, Previtali e il finlandese Hetemaj.

L'albinoleffe è una squadra abordabilissima, ma con la Reggina di questi tempi, niente è scontato. I biancazzurri non hanno un grande gioco di squadra, giocano di rimessa e  si affidano ai suoi 2 uomini migliori, vale a dire Cellini e Ruopolo. I biancazzurri inoltre, cercano di sfruttare i calci piazzati, molti dei gol segnati infatti, sono stati realizzati proprio con questa tattica.

PROBABILE FORMAZIONE
ALBINOLEFFE (4-4-2):Pelizzoli; Garlini, Sala, Bergamelli, Luoni; Foglio, Previtali, Hetemaj, Cristiano; Cellini, Ruopolo. All. Mondonico.
Conosciamo meglio il Sassuolo
07.12.2009 13:17 di Rosario Ligato   articolo letto 162 volte
Emiliano Salvetti, giocatore simbolo del Sassuolo
Emiliano Salvetti, giocatore simbolo del Sassuolo
Gentilissimi lettori di tuttoreggina.com buongiorno. Galvanizzati dalla vittoria sul campo di Ascoli, ci tuffiamo tutti insieme nell'imminente incontro che si disputerà domani alle ore 15 allo stadio "Granillo" di Reggio Calabria nonchè la città dei Bronzi di Riace e dal chilometro più bello d'Italia.

Reggina - Sassuolo è il recupero della 14° giornata che si è disputata il 15 novembre e che è stata rinviata per gli impegni dei loro calciatori con le rispettive nazionali. Sarà una partita di fondamentale importanza per la Reggina che, con una vittoria, si porterebbe a 22 punti in classifica. Una Reggina che giocherà di nuovo tra le mura amiche nel prossimo turno di campionato che si diputerà lunedì 14 dicembre alle ore 20:45 contro la Triestina di Mario Somma.

Sicuramente, la vittoria al "Del Duca" ha portato un pò di ottimismo in tutto l'ambiente amaranto, ma non possiamo vivere sugli allori, le insidie sono dietro l'angolo e l'ostacolo numero uno in questo momento si chiama Sassuolo. Quest'ultima, è un avversaria davvero temibile, staziona a 25 punti, conquistati con 6 vittorie e 7 pareggi, le sconfitte sono state solo 3: in casa contro Piacenza e Grosseto, mentre in trasferta i neroverdi hanno perso solo una volta, 3 -1 a Brescia il 22 settembre di quest'anno.

L'allenatore degli emiliani prende il nome di Stefano Pioli, un tecnico molto competente e che, in passato, è stato cercato anche da Lillo Foti per guidare la Reggina. Pioli ha allenato molte squadre, tra cui: Salernitana, Modena, Parma, Grosseto e Piacenza, da quest'anno siede sulla panchina dell' US Sassuolo. Una società da ammirare, presieduta ottimamente da Carlo Rossi che, insieme al ds Carlo Rossi, hanno creato una squadra che, ormai da qualche anno, sta dando tante soddifazioni ai suoi tifosi. Non dimentichiamoci che la città di Sassuolo non è di certo una metropoli con i suoi 42 mila abitanti, una città che dista solo 17 km da Modena.

L'US Sassuolo è una squadra che si affaccia alla serie cadetta solo da 2 anni, nella sua storia si contano 16 partecipazioni in serie C e tanti campionati dilettanti. L'allenatore dei sassolesi è un tecnico moderno, in linea con i tempi. Nella sua carriera ha cambiato molti moduli di gioco, dal 3 4 1 2 di Grosseto, al 4 3 1 2 di Piacenza, passando per il 4 2 3 1 di Parma. Quest'anno, sta facendo giocare la sua squadra con un 4 3 3 molto dinamico, la rosa a sua disposizione è sicuramente di qualità con buone individualità, su tutti: Zampagna (che però è infortunato), Noselli, l'eterno Salvetti, il regista Magnanelli e i difensori Polenghi e Minelli.

Contro la Reggina saranno assenti per infortunio Donazzan, Rea e Zampagna, mentre hanno recuperato dai rispettivi infortuni sia Martinetti che Filkor. Il tecnico Pioli, dopo la bella vittoria di sabato scorso, riproporrà la stessa formazione che ha battuto il Padova al "Braglia". A difendere la porta dagli assalti della Reggina ci sarà BRESSAN, portiere ex Arezzo, battuto 16 volte quest'anno. In difesa scenderanno in campo: l'ex leccese POLENGHI a ricoprire il ruolo di terzino destro, un giocatore universale, abile nel gioco aereo; i due centrali difensivi saranno: il giovane svizzero ROSSINI che da qualche partita ha scalzato il più esperto PICCIONI, l'altro centrale sarà l'ex Triestina MINELLI, un ottimo difensore che vanta 10 presenze in serie A; a sinistra giocherà il giovane BIANCO, un esterno che ha esordito in serie B la scorsa stagione nell'Empoli.

La mediana è il reparto più forte della compagine sassolese, ne fanno parte giocatori del calibro di SALVETTI, elemento di qualità e spessore, fortissimo negli inserimenti, abile con i piedi, grande visione di gioco. Davanti alla difesa si piazzerà MAGNANELLI, un ottimo regista, punto fermo della squadra di Pioli. Il cacciatore di palloni sarà l'ex Piacenza RICCIO, elemento dall'esperienza indiscussa che cercherà di alzare un muro davanti alla difesa dei neroverdi. L'altro stantuffo di centrocampo, alias FUSANI, partirà dalla panchina.

In avanti, assente Zampagna, tutto il peso dell'attacco sarà retto da NOSELLI, bomber di razza, autore di 6 gol in queste prime 16 partite disputate, ai lati dell'ariete di Udine ci saranno: MASUCCI a destra che vincerà il ballottaggio con Quadrini, il primo è un giocatore discreto, autore di 3 gol stagionali, ma che, sicuramente, non copre il vuoto lasciato in avanti da Zampagna. L'esterno sinistro del tridente d'attacco di Pioli sarà GORZEGNO, un terzino dirottato in avanti per garantire maggiore copertura sulla fascia sinistra, giocherà a supporto del giovane Bianco e di Salvetti.

Partiranno dalla panchina elementi di valore come l'attaccante MARTINETTI, in gol già 4 volte quest'anno, e l'ex Treviso QUADRINI che sarà in ballottaggio fino alla fine con Masucci per una maglia da titolare. Come potete notare, il Sassuolo è una bella squadra, molto compatta e con una difesa di ferro, solo il Brescia è riuscito nell'impresa di vincere contro un Sassuolo edizione trasferta. Un avversario da prendere con le molle. Buona partita a tutti.

Probabile formazione (4-3-3) Bressan; Polenghi, Rossini, Minelli, Bianco; Riccio, Magnanelli, Salvetti; Masucci, Noselli, Gorzegno. All: PIOLI.  L'Arbitro dell'incontro è il signor GERVASONI
Conosciamo meglio il Modena
03.10.2009 10:11 di Redazione .   articolo letto 173 volte
Il prossimo avversario:il Modena

Sara’ una partita delicatissima quella che la squadra Amaranto disputera’ sabato pomeriggio al “BRAGLIA” affrontando il Modena,gli Emiliani infatti avranno il coltello tra i denti,la squadra di Mister Apolloni fino ad adesso ha avuto risultati altalenanti,naviga a 7 punti in classifica,frutto di 4 sconfitte (una delle quali in casa contro l’Ascoli e 3 in trasferta,in ordine, Padova,Grosseto e Ancona),1 pareggio tra le mura amiche contro il Lecce,e 2 vittorie,(una in trasferta a Salerno e l’altra in casa contro l’Empoli).

Apolloni recupera gli attaccanti Catellani e Bruno e il centrocampista Troiano,mentre e’ costretto a rinunciare ancora una volta al fantasista Pinardi e al centrale difensivo Perna che deve scontare ancora 2 delle 3 giornate inflitte dal giudice sportivo con la prova tv in occasione della partita contro l’Empoli,out anche il centrocampista ex Bari Raffaele Bianco.

Nonostante i 7 punti in graduatoria,la compagine del presidente Sgarbi dispone di ottime individualita’,i vari Giampa’,Colucci,Luisi,Tamburini,Bruno,Troiano,fanno da chioccia a giovani di assoluto valore come Catellani,Rickler,Gozzi,Napoli,Girardi,Ricchi,il direttore sportivo Fausto Pari ha costruito una squadra che dara’ molte soddisfazioni ai tifosi Modenesi,un mix di giovani e giocatori esperti.

Apolloni ha ereditato una squadra ultima in classifica dopo l’esonero di Zoratto del 26 gennaio 2009,e ha compiuto un autentico miracolo calcistico,raggiungendo la salvezza all’ultima giornata di campionato contro la Triestina,l’ex calciatore del Parma e’ stato bravo a ricompattare l’ambiente e costruendo pian piano uno schema di gioco solido e producente,sfruttando le individualita’ di calciatori come Bruno,Pinardi e Biabiany,il modulo caro ad Apolloni e’ il 3 4 1 2, costruito per dare superiorata’ in mezzo al campo con il fantasista Pinardi abile a saltare l’uomo creando superiorita’ numerica nella trequarti avversaria,in fase difensiva il modulo diventa un 5 3 2,infatti i 2 esterni si abbassano fino alla linea dei difensori,non sara’ facile per gli uomini di Walter Alfredo Novellino scardinare la rocciosa difesa Emiliana,i 3 difensori centrali infatti sono dei veri e propri colossi,basti pensare che Ricker e’ alto 1.96,mentre Gozzi e Diagouraga 1.88 cm.

Vista la forzata assenza di Pinardi,Apolloni mettera’ un centrocampista in piu’,l’indiziato a scendere in campo dal 1° minuto sarebbe Leonardo Colucci,accasatosi a Modena poche settimane fa,il tecnico di Frascati cerchera’ di chiudere tutti gli spazi agli Amaranto,cercando di colpire in contropiede con il giovane Catellani e il bomber di razza Bruno,l’undici di Novellino dal canto suo deve stare molto attento sui calci di punizione e corner contro ,veri punti deboli di questa Reggina di inizio stagione,infatti il Modena di spone di calciatori dotati fisicamente e molto abili nel gioco aereo.

La probabile formazione del Modena sara’ la seguente: ( 3 5 2 ) Narciso;Rickler,Gozzi,Diagouraga;Giampa’,Luisi,Colucci,Troiano,Tamburini;Catellani,Bruno

Buona partita a tutti 
(a cura di Rosario Ligato)
Conosciamo meglio il Gallipoli
19.12.2009 00:53 di Rosario Ligato   articolo letto 133 volte
Ciro Ginestra, l'uomo più pericoloso del Gallipoli
Ciro Ginestra, l'uomo più pericoloso del Gallipoli
Simpaticissimi lettori di tuttoreggina.com buonasera.
Dopo la bella vittoria di sabato scorso contro la Triestina, si va a Gallipoli con la voglia di ottenere un risultato positivo e per dare continuità ai risultati. La Reggina, quest'anno, non ha avuto un rendimento costante, ha attraversato momenti difficili alternando vittorie e sconfitte, specie lontano dai propri tifosi.
 
Il clima in casa amaranto non è dei migliori. A Gallipoli non ci saranno i vari Buscè, Volpi, Cassano, Brienza, Valdez, oltre a Costa che è ancora squalificato. Esclusioni importanti, molti di questi lasceranno Reggio Calabria. Del resto, la società ha deciso di puntare sui giovani, su calciatori che hanno stimoli e motivazioni per fare bene. Purtroppo, nel calcio, gli errori di valutazione ci stanno, ma evidentemente il progetto iniziale è fallito.
 
Allo stadio “Via del Mare” di Lecce, dove il Gallipoli disputa le partite casalinghe, il tecnico della Reggina Ivo Iaconi, dovrebbe mandare in campo la stessa formazione che ha battuto la Triestina. Dovrebbe partire dalla panchina il rientrante Barillà, con Morosini e Carmona a formare la cerniera di centrocampo. Tridente d'attacco con Missiroli, Bonazzoli e Pagano, mentre, a difendere la porta di Marino, ci saranno Capelli, Cascione e capitan Lanzaro, aiutati nella fase difensiva da Rizzato sulla sinistra e Adejo a destra.

Proviamo ora a conoscere meglio il nostro avversario di turno, alias il Gallipoli, città conosciuta più per le attività turistiche (visto il suo bellissimo territorio che si affaccia sul mar Ionio e che ogni anno attrae migliaia di turisti soprattutto nella stagione estiva) che per le manifestazioni calcistiche, non dimentichiamo che Gallipoli è una città di 21 mila abitanti e che pochi anni fa partecipava ai campionati dilettantistici.
 
Il Gallipoli Calcio nella sua storia ha sempre militato nei campionati regionali fino alla stagione 1973/74 quando partecipa per la prima volta in un campionato di Serie D. La nuova avventura dura soltanto un anno, in quanto a fine campionato retrocede nuovamente nelle serie minori, i pugliesi però, non demordono riconquistando la serie appena lasciata appena un anno dopo, il 23 maggio 1974.
 
Dopo 4 campionati in D il Gallipoli, nella stagione 77/78, giunge alla vittoria del campionato ottenendo la prima promozione in C della sua storia. La prima annata tra i professionisti si chiude con una salvezza al cardiopalma, ma la gioia per questa insperata salvezza presto farà posto alla grande delusione in seguito alla mancata iscrizione al campionato di C2 1979/80 a causa di inadempienze finanziare: si riparte dunque dalla Prima Categoria. Il Gallipoli non riuscirà negli anni seguenti a raggiungere campionati nazionali, e nella stagione 98/99 la società giallorossa viene radiata dal campionato in seguito al rifiuto di scendere in campo in tre partite.
 
Dopo la radiazione, ci pensa Antonio Vallebona a costituire nel 1999 la nuova società, riportando in due anni la squadra in Eccellenza. Nel 2002 arriva la svolta, in quanto l'imprenditore petrolifero Vincenzo Barba rileva l’intera società, con l’ambizione di riportare la formazione giallorossa nel calcio che conta. La sua prima stagione si conclude con un discreto sesto posto, ma per la stagione 2003/2004 il patron prepara una corazzata guidata dal tecnico Antonio Toma che stravince il campionato, riottenendo la serie D dopo 25 anni.
 
Anche per la stagione seguente, il 2004/05, il presidente Barba non bada a spese fornendo al tecnico Giugno, una vera e propria corazzata, che annovera tra le sue fila l'attaccante Ignacio Castillo, considerato il più forte di tutta la serie D, affiancandolo a Riccardo Innocenti (insieme faranno 45 gol). Come nelle previsioni, il Gallipoli conduce il campionato interamente in vetta, ottenendo la matematica promozione in C2 il 1° maggio.

Un famoso proverbio dice “non c’è due senza tre ed il patron Barba non intende smentirlo. Infatti, ingaggia come allenatore Gaetano Autieri, puntella l’organico con calciatori esperti di categoria riconfermando anche Castillo, nonostante le tante richieste ricevute. Anche in questa stagione, il Gallipoli conduce il campionato saldamente in testa, ottenendo la terza promozione in tre anni. A dimostrare la qualità dell’organico, i pugliesi, oltre alla promozione in C1, conquistano anche la Coppa Italia di Serie C, battendo nella doppia finale la Sanremese.
 
Nel primo anno di C1, il presidente Barba riconferma in panchina mister Autieri, ma rinuncia a molti calciatori protagonisti della splendida annata 2005/2006, vedi Castillo, Raimondi e Innocenti. La stagione si rivela molto difficile per il Gallipoli, che non riuscirà mai ad entrare in zona playoff, alla quale si aggiunge anche la crisi di risultati che è perdurata da gennaio 2007 fino alla fine del campionato. Il Gallipoli chiude al decimo posto.
 
Per la stagione 2007-2008 Barba opera un'autentica rivoluzione, in panchina sceglie Dario Bonetti, riconfermando soltanto 8 giocatori della rosa passata. Il Gallipoli disputa una grande prima parte di stagione, posizionandosi in piena zona play-off, ma l’allontanamento del mister, alla 26° giornata, per incomprensioni con l’ambiente infligge alla rosa un duro colpo. Infatti, con l’arrivo di Patania, la squadra impatta in un incredibile crollo sia fisico che mentale, totalizzando in 6 partite un solo punto, concludendo il campionato al nono posto.
 
La voglia di riscatto porta Barba ad operare una rivoluzione in società per la stagione 2008/2009: al posto del ds Pagni e Patania vengono chiamati Gino Dimitri, ex responsabile dell'area tecnica del settore giovanile del Lecce, e il “principe” Giuseppe Giannini. La squadra, che combina giovani promettenti ed elementi esperti della categoria e di fiducia del tecnico, punta decisamente alla promozione in Serie B.
 
In campionato il Gallipoli mantiene un rendimento costante. La formazione ionica può contare su un organico molto valido, che ha in Ciro Ginestra e Francesco Di Gennaro due prolifici attaccanti, cui si aggiungono il regista David Mounard, i centrocampisti centrali Gennaro Esposito e Giuseppe Russo e una difesa di spessore, guidata dal portiere Generoso Rossi.

Il Gallipoli si insedia solitario in vetta alla classifica sin dalle prime giornate, con 16 punti dopo sole 6 partite. È il periodo tra dicembre e gennaio che consolida il Gallipoli tra le pretendenti alla promozione in Serie B. La squadra giallorossa in casa ha un rendimento molto positivo, ma rispetto alla stagione precedente decisivo è anche il rendimento in trasferta.
La gioia definitiva per i tifosi gallipolini arriva il 17 maggio 2009, quando i giallorossi, davanti a 7.000 spettatori , battono tra le mura amiche 3-2 la Real Marcianise. Per i salentini si tratta così del primo approdo in Serie B nella loro storia: così facendo il Gallipoli è la quarta salentina, dopo il Lecce, il Taranto e il Brindisi, ad accedere alla serie cadetta.

Dopo la fantastica promozione però, il presidente Barba chiede l'aiuto a imprenditori della zona per essere affiancato nella società, consapevole che la serie B è un campionato molto oneroso. Minaccia di lasciare la squadra, facendo vivere, ai tifosi gallipolini, un estate al cardiopalma. Il 9 agosto il Gallipoli, nella partita della seconda fase di Coppa Italia contro il Lumezzane, giocata fuori casa, manda in campo la squadra primavera e subisce una netta sconfitta per 6-0.

L'11 agosto il presidente decide di lasciare l'incarico e ufficializza la cessione al gruppo di D'Odorico. A meno di dieci giorni dalla prima partita di campionato , il Gallipoli riparte, con D'Odorico presidente e Vittorio Fioretti come responsabile del calciomercato. Viene riconfermato Giannini nel ruolo di allenatore e la susseguente partenza in ritiro dei 3 giocatori in rosa più 5 elementi delle giovanili. Nella settimana che segue sono perfezionate molte operazioni di calciomercato, allo scopo di allestire la rosa per l'imminente inizio del campionato di Serie B.

Nella stagione in corso, la squadra di Giannini staziona a quota 22 punti, insieme alla Reggina, in casa la squadra ionica ha vinto soltanto 2 volte, pareggiando 3 e perdendo 3, mentre in trasferta, le vittorie sono state 3, con 4 pareggi e 3 sconfitte. In casa, i giallorossi segnano poco, solo 4 le reti messe a segno finora, dato molto importante che evidenza la difficoltà dei gallipolini di andare in rete.

L'allenatore dei giallorossi prende il nome di Giuseppe Giannini, ottimi trascorsi da calciatore. Ha allenato: Foggia, Sambenedettese, i rumeni del Arges Pites, Massese, Giannini non ha un sistema di gioco standard, ma adatta il modulo ai calciatori a disposizione. La rosa del Gallipoli non è eccelsa, i giocatori di maggiore qualità sono: gli attaccanti Ginestra e Di Gennaro, il fantasista Mounard, i centrocampisti Mancini e Pederzoli, i difensori Abbate (squalificato) e Pallante. Tra le file dei giallorossi fanno parte ottimi giovani di valore come l'attaccante Di Carmine, i difensori Sosa e Tagliani. Non sembrano avere la forma di un tempo i vari: Grandoni, Daino, Scaglia e D'aversa, anche se sono elementi che hanno tanta esperienza sui campi di gioco.

Contro la Reggina, mister Giannini dovrebbe mandare in campo la seguente formazione: (4-3-3) SCIARRONE, SOSA, GRANDONI, PALLANTE, SCAGLIA; MANCINI, PEDERZOLI, D'AVERSA; MOUNARD, GINESTRA, DI GENNARO.
Una serena buonanotte e buona partita a tutti.
Conosciamo meglio il Cesena
14.01.2010 22:24 di Rosario Ligato   articolo letto 112 volte
Carissimi amici buonasera. Sabato 16 gennaio alle ore 15.30, allo stadio "Granillo" di Reggio Calabria, si disputerà la gara tra Reggina e Cesena, valida per la 22a giornata, prima di ritorno, del campionato di Serie B TIM 2009 - 2010. Nell'incontro di andata, giocato al "Dino Manuzzi" di Cesena, si impose la Reggina per una rete a zero, gol siglato allo scadere dal giovane amaranto Viola.

Una vittoria, quella degli amaranto, che sembrava voler essere l'inizio di una lunga cavalcata verso la serie A. Il Cesena, invece, si presentava a questo campionato con un ruolo ben definito, quello della "Matricola terribile. Col girone di andata alle spalle, i ruoli si sono invertiti, il Cesena si trova nei quartieri alti della classifica: 3° con 35 punti, conquistati con 9 vittorie e 8 pareggi, la sconfitta è pervenuta 4 volte.

Dei 35 punti sul groppone, solo 11 sono stati conquistati lontano dal "Manuzzi, con 2 vittorie e 3 pareggi. La formazione emiliana dispone della migliore difesa del torneo con solo 12 gol subiti, un vero e proprio bunker, mentre, i gol realizzati sono 28, di questi, solo 5 segnati in trasferta. Sicuramente la compagine bianconera rende meglio tra le mura amiche.

Il presidente di questa squadra, fondata nel 1940 dal conte Alberto Rognoni che ebbe l'idea di creare una società di football con i colori dello stemma cittadino, prende il nome di Igor Campedelli. Quest'ultimo, 2 anni fa affidò la squadra ad un tecnico emergente, alias Pierpaolo Bisoli che vinse il campionato di prima divisione e venne riconfermato sulla panchina emiliana nell'attuale campionato di serie B.

Bisoli è stato un discreto centrocampista di serie A e B, ha militato in diverse società, tra cui: Pistoiese, Cagliari, Brescia, Perugia, Empoli. Dalla stagione 03/04 ha intrapreso la carriera di allenatore partendo dai dilettanti della Porretana. Poi Fiorentina come vice Zoff, Prato per 2 stagioni e dall'agosto del 2008 siede sulla panchina dei bianconeri. Una breve e veloce scalata che lo sta portando fino alla massima serie. Il suo Cesena, infatti, si trova al terzo posto, e il sogno della doppia promozione potrebbe diventare realtà.

La rosa dei bianconeri può contare in più di 30 elementi, quasi tutti utilizzati. Il Cesena è una squadra che gioca a memoria, è una formazione compatta, impenetrabile( i 12 gol subiti in 21 partite ne sono la dimostrazione), grintosa e sbarazzina. Il dinamismo e la corsa sono le 2 qualità che spiccano maggiormente nella compagine bianconera.

Mister Bisoli può contare su alcune individualità importanti, tra le quali: il portiere Antonioli, ex Bologna, Milan, Roma, Sampdoria, tra i migliori estremi difensori della categoria, una sicurezza, un muro di cemento armato. La difesa è il fiore all'occhiello della formazione di Bisoli, si distinguono i 2 centrali Volta e l'ex Lauro. Buoni difensori sono anche Petras e Biasi.

A centrocampo, l'elemento migliore del Cesena prende il nome di Matias Schelotto, nazionale under 21,molto richiesto in serie A. La mediana bianconera dispone di elementi di qualità come Giuseppe Colucci (infortunato) e il sempreverde Piangerelli. Ottimi "segugi" di centrocampo sono: Segarelli, De Feudis e il mancino Parolo, quest'ultimo, giocatore con un ottimo tiro dalla distanza e abile negli inserimenti.

In attacco, Bisoli può contare sull'esperienza di Bucchi, sulla velocità di Do Prado e sull'imprevedibilità di Giaccherini, Malounga, invece, è infortunato. Delle 28 reti realizzate finora, 6 prendono la firma di Do Prado, 5 sono state segnate da Schelotto e 4 da Giaccherini.

Contro la Reggina il tecnico emiliano Bisoli ha convocato i seguenti calciatori: PORTIERI Antonioli, Tardioli; DIFENSORI Biasi, Fonte, Lauro, Petras, Volta; CENTROCAMPISTI Ambrogetti, De Feudis, Giunchi, Parolo, Pedrelli, Rosseti, Schelotto, Segarelli; ATTACCANTI Bucchi, Do Prado, Espinal, Giaccherini, Tattini. Non sono disponibili gli infortunati Chiavarini, Cusaro, Righini, Matute, Djuric, Bonura, Franceschini, Piangerelli, Ceccarelli, Colucci, Malonga e Castiglia (infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio sinistro).

Probabile formazione ( 4-3-2-1) Antonioli, Schelotto, Volta, Lauro, Biasi; Segarelli, De Feudis, Parolo; Do Prado, Giaccherini; Bucchi. All. Bisoli

L'arbitro della gara tra Reggina e Cesena sarà il signor Gianluca Rocchi di Firenze. Buona partita a tutti.