Pochi secondi, pochi attimi, e la storia di un uomo si interrompe tragicamente dopo anni di sacrifici, sogni nel cassetto, speranze di un futuro migliore. Succede troppo volte ormai
di leggere sui giornali disgrazie una dietro l'altra. Ma la sensazione è che capiti sempre agli altri, e noi umili lettori a leggere e commentare le notizie, commenti sempre uguali per la verità: poverino, che disgrazia, che destino crudele, che dispiacere immenso. Pochi giorni e gli unici a rimanere nella sofferenza, nel dolore profondo sono solo i parenti, perchè, come si suol dire "la vita va avanti" e la gente prosegue il suo cammino, realtà triste, severa e rigida.
Per una famiglia, invece, perdere un figlio, un fratello, una sorella è una cosa straziante, dolorosa, che ti segna per tutta la vita. Fanno fatica anche le forze dell'ordine a comunicare una notizia del genere ai familiari della vittima, magari in piena notte, come se il destino volesse mettere il dito nella piaga.
La vita funziona così, prendere o lasciare. Ci chiediamo troppe volte, però, nel profondo del nostro cuore, che senso ha questa vita, perchè tanta sofferenza nel mondo, guerre a destra e a sinistra, malattie di ogni genere, e poi ancora: cattiveria, odio, criminalità, delinquenza. Sembra che siamo nati per portare una croce grande come quella portata da Gesù Cristo 2010 anni fa. Abbiamo la sensazione che tutto ci stia sfuggendo di mano, destinati a lottare giorno dopo giorno per una sopravvivenza che oggi giorno è sempre messa a repentaglio, d'altronde gli ostacoli sono infiniti e ci vuole davvero tanta fortuna per trovare il sentiero del quieto vivere.
Questa è la storia di Gianfranco Marfia, che stanotte ha perso la vita in un incidente stradale, andava verso Palermo con la sua Ducati Rossa.
Gianfranco era un 1° Caporal Maggiore dell'esercito, in servizio presso il 34° Gruppo Squadroni Aves "Toro", di Venaria Reale, un paesino alle porte di Torino. Sono stati i carabinieri della stazione di Venaria a dare la notizia al reparto di aviazione comandato dal Tenente Colonello Falessi Gianluca che da pochi giorni è subentrato al Colonnello Alberto Scafella.
In caserma si è sparsa subito la voce del terribile fatto, i colleghi sono piombati in profondo dolore, nessuno si aspettava una notizia così drammatica.
Il 34° Gruppo Squadroni di Venaria è un reparto di aviazione leggera dell'esercito italiano, tutti in caserma conoscevano Gianfranco, ragazzo umile, tranquillo, buono con tutti, partito dalla sua Palermo 8 anni fa per inseguire un sogno, transitare in servizio permanente e crearsi una propria famiglia, dei figli. Era soddisfatto di ciò che stava facendo, aveva un traguardo, un obiettivo da raggiungere, e lo stava per ottenere, a dicembre, infatti, sarebbe transitato in servizio permanente.
Gianfranco aveva l''hobby del calcio, da giovanissimo aveva militato in una squadra professionistica, ma poi scelse il lavoro e si arruolò nell'esercito con tanti sogni nel cassetto e tante speranze. Io ho avuto la fortuna di conoscere Gianfranco e condividere insieme a lui 5 anni di vita lavorativa, Gianfranco era soprattutto un amico, sempre disponibile, sempre calmo ed educato. La notizia di stamattina mi ha sconvolto, perdere un amico è un colpo al cuore. Mi auguro che in questo momento, Gianfranco riposi in un mondo migliore di questo, un mondo spietato e crudele che non guarda in faccia nessuno.
Tutti i militari e i civili che prestano servizio al 34° Gruppo Squadroni Aves "Toro" esprimono il loro cordoglio per la prematura scomparsa del 1° Caporal Maggiore Gianfranco Marfia, amico di tutti.
La dinamica dell'incidente è al vaglio della polizia municipale: per cause ancora da accertare al km 2.200 della statale Palermo Sciacca Gianfranco è stato sbalzato dalla moto. Il mezzo da un lato sul guard rail, il corpo di Gianfranco Marfia di 33 anni residente ad Altofonte al centro della carreggiata. Il militare è stato travolto da due auto. Prima una Fiat Marea guidata da una giovane donna residente a Giacalone. Una seconda auto un Alfa Romeo grigia che lo ha travolto e trascinato per un centinaio di metri.
La donna si è fermata. La seconda auto guidata da un uomo si è prima accostata e poi è fuggita. I vigili urbani lo stanno cercando. Il corpo martoriato del motociclista è stato trasportato all’obitorio del cimitero dei Rotoli.
Ai familiari giunti sul posto non è stato concesso di vedere il corpo del loro caro. Il militare si trovava in licenza per pochi giorni in via Enrico Medi ad Altofonte nella casa del padre Giovanni, pensionato, della madre Nuccia e della sorella Maria Rosa.
“Oggi è il momento del cordoglio per l’ennesima vittima, ma è anche il momento per
chiedere, con forza, interventi urgenti per mettere in sicurezza un tratto di strada troppe volte luogo di morte e disgrazie”.
È un appello accorato quello che lancia Vincenzo Di Girolamo, sindaco di Altofonte, dopo la morte di Gianfranco Marfia in un incidente stradale lungo lo scorrimento veloce Palermo-Sciacca.
“Non spetta all’amministrazione comunale, che non ha competenze tecniche, indicare cosa fare – aggiunge il sindaco – ma è dovere della politica chiedere interventi. La morte di Gianfranco Marfia non può e non deve essere dimenticata fra pochi giorni. Non lo meritano i parenti a cui siamo vicini e tutti i cittadini che transitano lungo questo tratto dello scorrimento veloce che collega Altofonte a Palermo”.
Ciao Gianfranco, rimarrai indelebile nella mente e nel cuore di ognuno di noi. Gli amici del 34° Gruppo Squadroni Aves "Toro" di Venaria.
Rosario Ligato
1 commento:
Bravo Rosario e GRAZIE per tutto! Sempre vivo sarà in noi, il ricordo per GIANFRANCO.
Posta un commento