Il prossimo avversario: la Salernitana
30.10.2009 23:40 di Rosario Ligato articolo letto 120 volte
Sabato al “Granillo” arriva il fanalino di coda Salernitana, una squadra in ripresa che viene dalla netta vittoria per 4 a 1 contro il Crotone.
E' stato un inizio di campionato disastroso per la squadra campana che ha perso le prime 5 partite, sconfitte che hanno sancito l'esonero del tecnico Brini a favore di Marco Cari, l'ex tecnico dell'Arezzo raccoglie subito un prezioso pareggio sul campo del Piacenza, la domenica successiva impatta sullo 0 a 0 in casa contro l'Ascoli, poi tre sconfitte di fila e finalmente la prima vittoria nell'ultima giornata di campionato fin qui disputata, 4 a 1 all' ”Arechi” contro il Crotone.
E' stato un inizio di campionato disastroso per la squadra campana che ha perso le prime 5 partite, sconfitte che hanno sancito l'esonero del tecnico Brini a favore di Marco Cari, l'ex tecnico dell'Arezzo raccoglie subito un prezioso pareggio sul campo del Piacenza, la domenica successiva impatta sullo 0 a 0 in casa contro l'Ascoli, poi tre sconfitte di fila e finalmente la prima vittoria nell'ultima giornata di campionato fin qui disputata, 4 a 1 all' ”Arechi” contro il Crotone.
La rosa della Salernitana non è sicuramente di prim'ordine, soprattutto in attacco necessita di ulteriori rinforzi, i vari Fava, Caputo e Ferraro non sembrano molto incisivi in zona gol. A mio modo di vedere è una squadra che può raggiungere una salvezza tranquilla, l'acquisto di Jadid ha dato molta qualità al centrocampo, reparto che a gennaio conterà anche sull'apporto del neo acquisto Capone ex Cagliari.
Non bisogna dimenticare alcune individualità importanti presenti nella rosa dei campani, vale a dire l'ex amaranto “Ciccio” Cozza, calciatore d'illustre carriera, il mediano Manolo Pestrin e l'attaccante Fava.
Marco Cari, 53enne di Ciampino è un allenatore abbastanza pragmatico che, però, non disdegna il bel gioco da ottenere attraverso la scelta di un modulo di gioco e di schemi tattici ben definiti e rodati a seguito di un intenso lavoro settimanale. Cari preferisce sempre adattare il modulo ai giocatori a disposizione, tra i tanti moduli che ha adottato nel corso della sua carriera c’è anche il 4-2-3-1.
A Reggio mancheranno gli squalificati Kyriazis e Soddimo che saranno sostituiti rispettivamente da Fusco e Millesi, in settimana il tecnico di Ciampino ha provato il 4 3 3 con Fava, Caputo e Cozza in avanti, ma tutto fa pensare che al “Granillo” di Reggio Calabria presenterà una squadra abbottonata che vedrà Polito in porta, da destra verso sinistra i difensori: Galasso, Fusco, Stendardo e Bastrini; sulla linea mediana di centrocampo agiranno: Soligo, Pestrin, Jadid e Millesi; in avanti l'ex reggino Cozzaaffiancherà Fava.
Con l’incognita del risultato aperto a qualsiasi pronostico, una cosa è certa: il match sarà l’occasione giusta per le due tifoserie di rinnovare un gemellaggio che esiste da tempo, basato sul rispetto e sulla stessa mentalità di interpretazione del tifo e del calcio.
Un gemellaggio dunque che sarà come sempre all'insegna dell'amicizia, valore, oggi sempre più raro da trovare nel mondo del calcio.
Un gemellaggio dunque che sarà come sempre all'insegna dell'amicizia, valore, oggi sempre più raro da trovare nel mondo del calcio.
Un gemellaggio forte, nato negli anni ’80. Dopo un lungo periodo di agguerrita rivalità, caratterizzata anche da forti scontri, soprattutto alla fine degli anni ’70, i supporters delle due squadre, infatti, diedero vita ad un gemellaggio che fu sancito ufficialmente nella stagione 86-87: al Vestuti, nella stagione successiva, fu allestita una significativa coreografia da parte della Curva Sud con tanto di albero di Natale e, sempre nell’88, memorabile è la presenza dello striscione WG nella Curva degli ultras reggini.
Il rapporto di fratellanza, che coinvolge pure i tifosi baresi, si è rinsaldato nel corso degli anni ed in particolare nel maggio del 2002 quando le due tifoserie festeggiarono all’Arechi (vittoria della Reggina per 2-1) la promozione in Serie A dei calabresi. Ad assistere a quella gara c’erano più di 5000 tifosi reggini in Curva Nord ed almeno altri 2 mila negli altri settori dello stadio.
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