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Non sono gli Esercizi che fanno migliorare un giocatore, sono i Giocatori che fanno migliorare un Esercizio. RL

sabato 3 dicembre 2011

VIA IL CALCIO DALLE PALESTRE

Signori e signore buongiorno, stamattina vorrei parlare di un argomento che tanto mi fa pensare, vale a dire la programmazione annuale di una squadra di calcio. Fin qui tutto normale, il marcio entra in gioco quando l'allenamento si sposta dal campo alle palestre. Ritengo assurdo che nel gioco del calcio si faccia potenziamento muscolare fuori dal rettangolo di gioco, per me il calcio non è culturismo.
In questi giorni ho letto alcuni libri che davano delle linea guida su come programmare dei macrocicli di allenamento, tutti facevano riferimento al lavoro fisico, beh, io vedo il calcio in maniera diversa e seguirò le mie linea guida ottenendo lo stesso risultato aerobico e anaerobico facendo allenamenti sempre col pallone.


Il mio maestro dice: “La forma non è fisica. La forma è molto di più. Il fisico è l’elemento meno importante nel conseguimento della forma sportiva. Senza organizzazione e talento nell’esplorazione di un sistema di gioco, le mancanze diventano palesi, ma hanno poco a che vedere con la forma fisica.”

“Non bisogna credere nei picchi di forma, nell’alternanza di volumi e intensità nel carico di lavoro; non credere nella mole di lavoro, bensì solo nell’intensità: abbiamo mantenuto un lavoro intenso dal primo all’ultimo giorno della stagione.”

“Uno degli elementi che rendono l’allenamento più intenso è il livello di concentrazione richiesto. Per esempio, la corsa fine a se stessa presuppone un dispendio energetico naturale; la sua complessità, però, è nulla, per cui il dispendio emozionale tende a zero, al contrario delle situazioni complesse, dove ai giocatori è richiesto l’impegno tecnico, tattico, psicologico e di pensare le situazioni. E’ questo che rappresenta la complessità dell’esercizio e che porta ad avere una maggiore concentrazione.”


“Difendo la globalizzazione del lavoro, l’interazione fra componente fisica, tecnica, tattica e psicologica sono fondamentali. Non sapre dire dove comincia la parte fisica e dove termina quella psicologica, o quella tattica. Per me il calcio, e anche il calciatore, è globalità e non riesco a fare delle scomposizioni.”

“Io dico che una squadra, per avere successo, deve essere preparata al cento per cento. E quando dico cento per cento non riesco a distinguere ciò che è fisico da ciò che è tattico e da ciò che è psicologico. Un giocatore è un tutto, possiede caratteristiche fisiche, tecniche e psicologiche che devo sviluppare nel loro insieme. Io non svolgo con i miei giocatori lavoro fisico. Noi alleniamo in base ad un altro principio: “l’interazione fra tutte le componenti”, in base al quale lavoriamo su tutto simultaneamente, compreso il fattore motivazionale.”

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